I numeri non mentono. Il Comando di Polizia Municipale ha già autorizzato più di un migliaio di persone all’ingresso della ZTL. Nel dettaglio sono 1.220 i pass che ci caschi bianchi hanno autorizzato mentre rimangono in giacenza circa 150 in attesa di approvazione o meno. I pass della sosta per i residenti, invece, sono rilasciati da ATM che gestisce i parcheggi a pagamento della città. Tecnicamente gli stalli gialli ora sono a pagamento ma rimangono limitati e utilizzabili sono da coloro che possono entrare in ZTL. Ne sono già stati rilasciati 850, di cui 70 per la seconda macchina (che ha un costo di 10€ al mese a differenza della prima auto che è gratuita). In tutto il centro storico, al momento ci sono circa 620/630 posti auto. Lavorando su alcune strade, al massimo questo numero potrebbe arrivare a 650 circa.
La situazione, però, è di gran lunga diversa rispetto a settembre del 2018 quando le strisce gialle riservate ai residenti nella parte antica della città erano 500, ma 2733 sono le autorizzazioni concesse agli abitanti.
Questo dato del 2018 emerse dall’audizione di Mario Bosco, commissario della polizia municipale, dinanzi ai consiglieri della quinta commissione consiliare che si occupa dei problemi del centro storico, allora composta da Annalisa Bianco, Peppe La Porta, Grazia Spada, Peppe Lipari, Silvio Mangano, Andrea Vassallo, Chiara Cavallino e presieduta da Giulia Passalacqua. Sebbene a quel numero occorra sottrarne circa 700 perché i pass, magari, sono stati smarriti o perché sono stati richiesti duplicati, il rapporto era di 1 posto auto ogni 4 pass.
In questo momento, sebbene ancora i rinnovi non siano terminati, il rapporto è di 1.37. Considerando, inoltre, che moltissimi abusivi non entrano più in ZTL per paura di una multa, è chiaro che da questo punto di vista il giro di vite dell’Amministrazione sembra interessante.
Tra i promotori del Consiglio comunale aperto vi è stata Anna Garuccio che ha sottolineato come “La ZTL sia doverosa e sono concorde con l’amministrazione. Di negativo, invece, c’è il fatto che non si può improvvisare. L’improvvisazione è dettata anche dal fatto che c’è un ordinanza: le ordinanze si emettono solo quando vi è un carattere di urgenza. In questo caso l’urgenza non c’è e l’incontro in Consiglio Comunale andava sicuramente fatto prima e non a decisioni già prese”.