Revocate dal Tribunale del Riesame di Palermo le misure cautelari della custodia in carcere per il boss mafioso di Castellammare del Golfo Mariano Asaro e dell’obbligo di dimora per sua cognata Maria Vincenza Occhipinti e per Maria Amato.
I giudici hanno annullato, così, per i tre i provvedimenti contenuti nell’ordinanza emessa dalla gip del Tribunale di Palermo Claudia Rosini ed eseguita dai Carabinieri di Trapani. Si tratta dell’indagine nella quale sono coinvolti anche Carmelo Salerno, già in carcere a seguito dell’operazione Scrigno” del marzo 2019, l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello e l’attuale sindaco di Paceco Giuseppe Scarcella.
Per Ruggirello, attualmente agli arresti domiciliari e già sotto processo nell’ambito dell’operazione “Scrigno”, si tratta della seconda inchiesta antimafia che lo riguarda. I pm avevano chiesto l’arresto ma la gip non lo ha concesso. Il sindaco di Paceco ha ricevuto un invito a comparire per essere sentito in merito ad un incontro al Comune con Asaro come emerso da intercettazioni. I Carabinieri hanno effettuato perquisizioni nel suo ufficio e nel suo studio di avvocato.
Mariano Asaro è indagato per avere tentato di aprire un ambulatorio dentistico intestato fittiziamente a prestanome e, secondo gli inquirenti, Paolo Ruggirello avrebbe dovuto adoperarsi per fargli ottenere la convenzione con l’Asp di Trapani. Era tornato libero, prima del recente arresto, nel giugno 2018 dopo avere scontato una condanna per associazione mafiosa ed estorsioni.
La società sarebbe stata intestata fittiziamente a Maria Vincenza Occhipinti. Maria Amato era impiegata nello studio notarile dove è stato redatto l’atto costitutivo della società che avrebbe dovuto avviare l’attività sanitaria. È moglie di Rocco Coppola, indagato per mafia e poi assolto.