Si è tenuto in questi giorni davanti alla Terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo il processo che vede imputati Matteo Cerni, Antonietta Rizzo e Anna Maria Bosco. I tre erano stati condannati in primo grado per maltrattamenti aggravati, sequestro di persona e torture in relazione alla gestione della casa di riposo per anziani “Rosanna” a Castellammare del Golfo.
Il giudice del Tribunale di Trapani aveva emesso, il 17 giugno 2019, una sentenza di condanna a 9 anni per
Cerni e Rizzo e a 7 anni per Bosco oltre a stabilire il divieto di prestare attività lavorative con minori e anziani e la sorveglianza speciale per un anno dopo l’espiazione della pena. I giudici palermitani, invece, hanno ridotto la condanna a 7 anni per Antonietta
Rizzo, revocato la misura di sicurezza della libertà vigilata applicata ai tre e revocato anche la confisca della comunità alloggio per anziani. Per gli altri due imputati la condanna è stata confermata. I tre sono stati condannati in solido tra loro anche a rifondere alle parti civili le spese processuali.
Tra le parti civili figurano il Comune di Castellammare del Golfo e le associazioni “Codici” e “Defensio” con gli avvocati Vincenzo Catanzaro, Vincenzo Maltese e Rosalba Grillo.
Le intercettazioni e i video raccolti dagli investigatori della Compagnia Carabinieri di Alcamo e della Stazione dell’Arma di Castellammare del Golfo, consentirono di portare alla luce una vicenda di maltrattamenti e violenze ripetute a cui erano sottoposti gli anziani ospiti della struttura. Quella del giudice monocratico di Trapani è stata una delle prime sentenze di condanna per il reato di tortura in Italia.