Fusione Trapani-Erice, si accende la discussione politica: intervengono Gucciardi e Santangelo

La discussione politica è partita: il tema della “Grande Città”, cioè l’unione tra i Comune di Trapani ed Erice ciclicamente viene ripreso. Due giorni fa, Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana, ha riaperto la discussione dopo le note vicende di Erice che hanno portato alla sospensione della sindaca Daniela Toscano. La proposta della deputata dell’Udc è quello di ipotizzare un DDL da votare all’ARS che possa fondere i due Comuni.

E sono tanti i commenti che si sono scatenati, dove i social come sempre sono ormai padroni. Sul fronte politico, invece, è interessante il commento di Baldo Gucciardi, deputato all’ARS del Partito Democratico. “Un’operazione come questa non può essere calata dall’alto come intende fare l’onorevole Lo Curto. Posso anche essere d’accordo con la fusione ma dobbiamo mettere in campo metodi di ascolto per i cittadini così come già avvenuto per Misiliscemi anche se in senso opposto, cioè per una scissione. Sono per agevolare i percorsi democratici e non si può risolvere tutto con un semplice disegno di legge. Quando avremo contezza che la maggioranza dei cittadini sia d’accordo – continua Gucciardi – , avendoli sentiti in maniera approfondita, sicuramente mi allineerò al volere dei cittadini. Ripeto: sono d’accordo sull’idea ma non sul fatto di calarlo d’alto”.

Il senatore del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Maurizio Santangelo, ha appreso dalla proposta di Eleonora Lo Curto dalla stampa. “È una idea che noi abbiamo portato avanti nel 2017 quando alle votazioni presentammo un programma unico per i Comuni di Trapani ed Erice: per noi è un territorio unico. Non c’è nulla di nuovo nell’idea di Eleonora Lo Curto – dice Santangelo – : sono anni che si parla di Grande Città con Ignazio Grimaldi e il senatore Antonio d’Alì che in passato si sono espressi fortemente. La proposta del senatore d’Alì si radicava su concetti diversi rispetto alla nostra. Il nostro programma elettorale fu poco producente ma credevamo e crediamo molto su questo”.

Durante le elezioni del 2017 il tema fu presente. Antonio d’Alì, infatti basò la sua campagna sulla “Grande città”: un progetto che comprendeva Erice e si spingeva sino a Valderice e Paceco. “Un progetto innovativo e ambizioso – spiegava durante la campagna elettorale il senatore –, per il futuro del territorio trapanese, pensato per i cittadini, per le loro esigenze e speranze, che nasce dall’improrogabile necessità di sanare le ferite amministrative e urbanistiche che lacerano il territorio trapanese, ma guarda oltre il futuro”.

Il capogruppo dell’Udc ha fatto partire il suo ragionamento dalle vicende di Erice, legate alle indagini che hanno investito la sindaca Toscano e affermava che “Torna di assoluta attualità il tema della unificazione dei due comuni di Erice e Trapani che sono e costituiscono un unicum territoriale ad oggi ancora assurdamente separato. Questa proposta di cui si parla da tanto tempo costituirebbe una ovvia opportunità per dare linearità all’azione amministrativa a favore dei cittadini dei medesimi comuni”.

Ma per Santangelo il presupposto è sbagliato: “Vanno sentiti i cittadini: non possiamo pensare che la presenza di un eventuale commissario ad Erice vada sfruttata. Andrebbe fatto un referendum: Misiliscemi è stato l’esempio. Piuttosto la Lo Curto si occupi di rettificare i confini con Marsala dove Marausa è divisa a metà”.