Misiliscemi: scontro frontale tra Domenico Ferrante e Tallarita

È scontro aperto dopo che Salvatore Tallarita, presidente dell’associazione Misiliscemi promotrice del referendum per la divisione dal Comune di Trapani, ha dichiarato che i diciassette consiglieri (in pratica la maggioranza di Giacomo Tranchida) “si comportano da sovversivi ed è grave che non si abbia consapevolezza del ruolo che si riveste”. I diciassette hanno presentato una mozione durante l’ultimo Consiglio comunale dove invitano l’Amministrazione comunale “ad attivare ogni valido strumento giuridico-politico necessario per verificare l’attuale volontà dei cittadini delle frazioni del territorio interessato”.

In pratica chiedono all’Amministrazione di arrivare l’Ars affinché possa rivedere o rifare il referendum di due anni fa. Le frazioni coinvolte sono 8 e rappresentano un terzo di tutto il territorio trapanese.

Tra i consiglieri firmatari vi è anche Domenico Ferrante, consigliere comunale che abita nelle frazioni. “Da quando si è insediata l’amministrazione Tranchida – afferma – ha sempre operato per valorizzare i territori delle frazioni e per far recuperare il tempo perso erroneamente perché Trapani non può crescere se parte del suo territorio viene penalizzata”.

Ferrante, inoltre, era presente nel precedente Consiglio comunale e diede l’ok che poi portò al referendum.

“Per quel che mi riguarda – aggiunge – rifarei tutto quello che fin qui da me è stato fatto e in particolare rammento il mio voto favorevole alla costituzione del Comune in Consiglio Comunale nel 2015 e la mia partecipazione attiva al voto del referendum; tuttavia non posso non rilevare che il voto referendario e consultivo del maggio 2018 che ha visto votare appena sopra il 50% degli aventi diritto con un voto favorevole pari al solo 46% non può oggettivamente essere considerato un voto plebiscitario e una convinzione univoca di tutti i cittadini delle frazioni. A due anni dall’insediamento della nuova amministrazione le cose sembrano oggettivamente mutate”.

Poi si rivolge direttamente a Salvatore Tallarita. “In questo senso l’attacco proveniente dal presidente dell’associazione Misiliscemi appare strumentale e volto a non considerare, contrariamente a quanto noi stiamo facendo, tutti i cittadini del territorio delle frazioni. Sinceramente paradossale che l’amico Salvatore Tallarita parli di atti sovversivi e di ignoranza della legge; pare invece che lo stesso ignori le prerogative del Consiglio Comunale che, nella vicenda, ha chiesto all’amministrazione comunale di mettere l’Assemblea Regionale nella migliore condizione possibile per esprimere un voto che tenga conto di tutti i fattori in gioco e non soltanto degli interessi di pochi. È del tutto evidente che la decisione verrà fuori dal voto dell’aula che certamente valuterà in piena autonomia se e in che misura la scissione sia fattibile, il documento dei consiglieri di maggioranza – conclude – è un doveroso contributo proveniente da chi ha a cuore gli interessi dell’intera città ed esprime un libero convincimento che nulla ha a che vedere con scarsa conoscenza delle leggi e con atti sovversivi”.