Proseguono le riparazioni della condotta delle acque nere di via Libica a Trapani dove ieri, nel tardo pomeriggio, è stato montato il nuovo pezzo dopo la seconda rottura avvenuta nel giro di pochi giorni. Ora l’impianto sarà messo in pressione e, se tutto va bene, si passerà alla chiusura del cantiere. Lunedì scorso tutto era pronto ma una nuova lesione si era verificata 3 metri dopo il primo guasto.
Una situazione che ha portato all’esasperazione i commercianti del centro “Le Saline” e alla decisione, da parte dell’Amministrazione comunale, di accendere un mutuo per ottenere le risorse finanziarie necessarie ad effettuare la sostituzione dell’intera linea da 4 chilometri che collega la stazione di sollevamento di via Marsala al depuratore consortile di Nubia.
“La politica nazione e regionale ci ha abbandonato – afferma il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – per troppo tempo sia il governo di Roma che di Palermo si sono girati dall’altro lato. Abbiamo capito che dobbiamo fare da soli e, quindi, abbiamo deciso di accendere un mutuo per risolvere questo problema che da troppo tempo attanaglia tutto il territorio, visto che quella condotta non è usata unicamente dalla città di Trapani. Passando, poi, dalla Riserva delle Saline – prosegue il sindaco – ci saremmo aspettati un oggettivo aiuto per tutelare i cittadini e la natura. L’unica soluzione che abbiamo è quella di mettere le mani in tasca, in senso lato, alla comunità locale accendendo un mutuo”.
I lavori sono molteplici e fondi da stanziare non sono pochi. “Per fortuna – continua Tranchida – avevamo rinegoziato in autunno i mutui e dunque ammortizzato una serie di fondi e abbiamo delle disponibilità per poter pagare delle rate. L’investimento va oltre i 5 milioni di euro per la sostituzione di entrambe le condotte esistenti. Quantomeno proveremo su una condotta per circa due milioni e mezzo. In uno delle prossime sedute del Consiglio comunale proporremo la soluzione del muto. Devo ringraziare il prefetto Tommaso Ricciardi perché c’è sempre stato vicino nel sollecitare la Regione ma, evidentemente, la Sicilia ha altri interessi su questo territorio, così come il Governo nazionale che assolutamente è stato latitante sotto questo punto di vista”.