“Cara ministra Azzolina…” Lettera aperta del rappresentate del Liceo Fardella-Ximenes

Maturità 2020: forse uno degli emblemi che tutti coloro che hanno 19 anni ricorderanno per semplice. Eppure, quest’anno, tutto sarà diverso. Il coronavirus ci ha segnato e ci segnerà. Tutto questo, probabilmente, verrà scritto nei libri di storia. Ma gli studenti del Liceo Fardella-Ximenes di Trapani non ci stanno e Francesco Torre, rappresentante dell’istituto, utilizza una lettera aperta indirizzata alla ministra dell’istruzione Lucia Azzolina per manifesta tutta la sua delusione.

Io mi ricordo
Quattro ragazzi con la chitarra
E un pianoforte sulla spalla
Come i pini di Roma
La vita non li spezza
Questa notte è ancora nostra
Ma come fanno le segretarie con gli occhiali
A farsi sposare dagli avvocati
Le bombe delle sei non fanno male
É solo il giorno che muore
É solo il giorno che muore

Buona sera Signora Ministra Azzolina, quei versi, di un poeta che non si studia a scuola, sono il simbolo di un momento di aggregazione, di ricordi e di fremiti di paura e di angoscia, che hanno segnato un po’ la nostra società italiana degli ultimi 40 anni. Anch’io, come allora molti di Voi adulti, mi preparo alla maturità, giorno che si vorrebbe passasse in fretta e che poi si spera di ricordare per tutta la vita. Per colpa di un virus, invece, mi ricorderò della mia maturità come di un momento in cui, anziché ripassare autori come Popper o D’Annunzio, avevo la calcolatrice in mano per contare quanti crediti avessi raccolto nel corso del triennio. Che bella fine! Eppure Ministra, dovrei essere tranquillo, ho i miei professori interni, che conoscono i miei punti forti e quelli deboli (e mo se dovemo spaventà), ho il mio percorso PCTO, che è riuscito a darmi la contezza di quanto drammatica sia la condizione in cui versa l’Italia (ottimo metodo per incoraggiare i ragazzi ad espatriare), e poi ho la mia Cittadinanza e Costituzione, che mi piace pure (diventa inutile se viene spiegata e studiata per un’ora a settimana per circa un mese). Dunque, siamo messi proprio bene, tranne per quanto c’è tra parentesi. Un mio collega, qualche giorno fa, le ha già scritto e le ha, dettagliatamente, fatto notare che “questo esame, cosi come strutturato, non s’ha da fare”. Però qualcosa ancora vi spinge a pensare che questo esame sia davvero formativo e importante, forse non vi rendete conto che ci state mandando tutti al macello e in quel macello, ci tormenta la frase “ce la faremo” (ma de che?). Siamo delusi Signora Ministra, pensavamo che almeno il nostro ministero ci avrebbe sostenuto e protetto; siamo stanchi Signora Ministra, speravamo di avere maggiori delucidazioni dal nostro ministero e soprattutto in tempo utile per poterci concentrare e dare il meglio di noi, invece ci state offuscando e disorientando sempre di più; siamo Winston Smith signora Ministra, un po’ come in quel “1984” di quello del GF “Vip” (o forse non proprio, in effetti non era VIP il GF in 1984 di Orwell), ci state tradendo così come fece il ministero dell’amore. Adesso Signora Ministra devo salutarla, con rispetto, torno al mio conteggio dei crediti per capire se il 17 Giugno, (sempre che non cambi anche la data), potrò sedermi e fare scena muta o magari parlare di tutte queste mie riflessioni e rischiare pure di essere bocciato. Confidando di raggiungere le sue corde e sperando che Lei possa condividere le nostre preoccupazioni, Le auguro buona sera e buon lavoro Signora Ministra.

Il rappresentante del Liceo Fardella-Ximenes, Trapani,Sicilia
Francesco Torre