È stata deposta in mattinata a Favignana una corona di alloro in ricordo delle vittime del bombardamento del 6 maggio 1943.
Come racconta Michele Gallitto nel suo libro “Egadi Ieri ed Oggi”, Il bombardamento del 6 maggio 1943 fu l’episodio bellico più tragico per l’isola di Favignana.
«Fu l’incursione aerea degli alleati, effettuata giovedì 6 maggio del 1943, che causò una vera e propria strage tra la popolazione civile – scrive nel suo libro Michele Gallitto -. Il Bollettino di guerra n. 1077 comunicava: “Reggio Calabria, Trapani, Marsala e l’isola di Favignana sono state bombardate da formazioni di quadrimotori: notevoli danni agli abitati e le perdite tra la popolazione”».
Una giornata che viene ricordata anche in un grave momento come questo in cui stiamo vivendo ora a causa dle coronavirus.
«Il giorno prima dell’incursione aerea – racconta ancora Michele Gallitto – era stato visto un aereo alleato aggirarsi attorno alle isole; a Favignana erano state avvistate alcune zattere militari che se ne stavano riparate sotto costa tra lo stabilimento e il Faraglione e nel mare di Punta Lunga. Probabilmente aspettavano la notte per attraversare la rotta della morte. Una nave-ospedale si trovava in rada nei pressi del porto. Giovedì 6 maggio 1943, intorno a mezzogiorno, diciotto aerei spuntarono da nord, calarono per il centro abitato ed iniziarono a bombardare. Per quanto riguarda la direzione di provenienza, la versione è sempre stata discordante: c’è chi sostiene che fossero arrivati da dietro la montagna e chi da Levanzo. La verità è che, dopo aver bombardato Marsala e Trapani, gli aerei raggiunsero le Egadi dalla parte nord. Le prime bombe ovviamente caddero in mare; poi venne colpita l’area portuale, il muro ovest dello stabilimento Florio, il mare della Praia, via Vittorio Emanuele, piazza Europa, via Florio, via Mazzini».