Uno screening epidemiologico attraverso i test sierologici per contrastare il contagio da Coronavirus. E’ quanto sarà messo in campo in Sicilia attraverso un’azione mirata sulla base del parere del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid-19 nell’Isola. L’obiettivo del governo Musumeci è quello di monitorare l’andamento del contagio come avvenuto per altre epidemie.
«Pur ribadendo l’importanza del tampone rinofaringeo che resta, comunque, il principale strumento di rilevamento della malattia – sottolinea l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – attraverso i test sierologici puntiamo ad un’azione su un campione significativo della popolazione che ci consentirà di osservare il fenomeno da una prospettiva più ampia».
I test sierologici, ritenuti complementari al tampone, così come indicato dal Comitato tecnico scientifico siciliano, saranno effettuati su precise categorie: sul personale sanitario si effettueranno i test sierologici quantitativi mentre per i cittadini nelle Rsa, le Cta, le Case di riposo, ad esempio, si procederà con i test sierologici qualitativi, cioè quelli con uso di card.
Nello screening epidemiologico, che la Regione condurrà attraverso la supervisione del Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’Assessorato alla Salute, sono previsti anche test per le Forze dell’ordine, per gli impiegati pubblici, i detenuti e,comunque, su una porzione significativa della cittadinanza siciliana.
«L’avvio di operazioni di screening a partire dalle Rsa, dalle Cta, dalle Case di riposo e, più in generale, dalle comunità che ospitano pazienti fragili – commenta l’assessore alle Politiche sociali, Antonio Scavone – assieme a un elevato controllo sanitario va allargato anche al personale delle strutture ma non può limitarsi ad esso. Infatti bisogna puntare anche ad altre categorie».