Utilizzare i locali adibiti a sartoria della Casa di reclusione di Favignana per produrre mascherine protettive.
La proposta, avanzata con una nota ufficiale alla direttrice Rosania Nunziante, è della Segreteria provinciale del Sappe, sindacato della Polizia Penitenziaria.
“Sarebbero circa 20/25 le macchine da cucire, attualmente non utilizzate ma funzionanti e i locali della sartoria – si legge nella nota a firma di
Eugenio D’Aguanno – sono abbastanza ampi, con una postazione di controllo per il personale della Polizia Penitenziaria e una sala regia”.
A fronte della necessità di mascherine per far fronte all’emergenza coronavirus, il Sappe invita la direttrice “a volere intraprendere ogni utile iniziativa che induca alla riattivazione della sartoria con lospecifico compito della produzione di mascherine”.
“Si presume – conclude la nota – che la proposta, qualora condivisa da parte della Direzione, sarà ratificata da parte dei superiori uffici dell’Amministrazione Penitenziaria poiché trattasi di giusta causa comune”.
Da settimane, il Sappe e altri sindacati della Polizia Penitenziaria segnalano l’esigenza di garantire adeguati dispositivi di protezione per i poliziotti in servizio nelle carceri di tutta Italia dove già, purtroppo, si sono registrati diversi casi di contagio e anche il decesso di un poliziotto e di un detenuto.