Negli ultimi giorni molte testate nazionali, e di riflesso locali, stanno diffondendo la notizia che il 14 aprile sarà (indicativo futuro, quindi certo) la data in cui non ci saranno più contagiati in Sicilia. Una previsione derivante da uno studio dell’Einaudi Institute For Economics and Finance (EIEF) a cura del dottore Franco Peracchi (affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata) che si basa, ovviamente, sui dati quotidianamente forniti dal Dipartimento della Protezione Civile. Tutti, noi compresi, ci auguriamo che questa data sia addirittura oltre la reale data di fine pandemia nella nostra isola, ci auguriamo che l’uscita da questo tunnel possa essere ancora più vicina.
Ci sono però alcuni aspetti di questo studio che bisogna evidenziare e portare all’attenzione di una popolazione vogliosa di speranze, possibilmente certe. Come esplicitato nel documento che l’EIEF pubblica sul proprio sito, questa previsione deriva da un modello prettamente matematico che, in effetti, nel suo essere non presenta alcuna imprecisione. I dati di riferimento, come abbiamo scritto, sono quelli della DPC ma lo stesso autore dello studio mette le mani avanti: «Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test. La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza», scrive. «Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni». Ecco arrivata la prima probabilità, quindi sinonimo di incertezza.
A questa si aggiunge il parere di Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’EIEF (quindi dello stesso istituto) e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, riportato da corriere.it, il quale osserva che le estrapolazioni vanno prese come «un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento». Guiso ritiene anche che le previsioni, soggette a continui aggiornamenti, dovrebbero diventare sempre più affidabili man mano che la Protezione Civile aggiorna i dati. «Verso la fine di questa settimana dovremmo avere dati più precisi e più stabili», dice. Seconda incertezza.
Ma è lo stesso autore Peracchi a scrivere nel suo rapporto che queste date sono molto variabili: «Notice that the predicted date t0 inherits the large statistical uncertainty associated with the entire sequence of forecasts YbT +1|T , YbT +2|T , . . .» che tradotto in italiano si legge: «Si noti che la data prevista t0 eredita la grande incertezza statistica associata all’intero sequenza di previsioni YbT +1 | T, YbT +2 | T,. . .» . La data prevista “t0” per la Sicilia è il 14 aprile, terza incertezza di questo studio.
A quanto sopra, vogliamo noi aggiungere un altro dato, questa volta ufficiale. Il primo caso in Cina è stato identificato il 10 gennaio ed ancora in questi giorni, dopo quasi 3 mesi di drastiche misure di contenimento ancor più stringenti di quelle italiane, si scoprono nuovi positivi come riportato da www.worldometers.info (dato in blu):
Ci chiediamo allora se veramente in Italia, con più casi positivi e finora quattro volte i morti della Cina, siamo veramente così fortunati da conoscere con esattezza la data di fine pandemia.
In conclusione, augurandoci che quanto prima possiamo tornare a vivere una vita normale, invitiamo i lettori a leggere con curiosità le tante notizie “acchiappa-click” che circolano in questi giorni, magari approfondendole leggendo le fonti di riferimento, e a non costruirsi false illusioni. Stiamo vivendo in un periodo di forte stress psicologico e l’emotività di ognuno di noi può avere un influsso negativo su di esso. Illudere i lettori omettendo informazioni importanti e trasmettendo false certezze, è ciò che i media non dovrebbero consentire. Ancor meno in questi giorni quando il Governo sta valutando di estendere le misure restrittive oltre il 14 aprile. Sarebbe un controsenso continuare a rimanere a casa se non ci fossero più contagi, no?
Per gli amanti dei numeri e delle statistiche, vi rimandiamo a stasera per la nostra analisi dei dati giornalieri, magari da leggere durante l’ennesimo episodio della saga di Harry Potter.