Sono stati trasferiti in altre carceri i detenuti protagonisti della protesta avvenuta mercoledì scorso alla Casa Circondariale di Trapani.
I reclusi del reparto “Mediterraneo” erano riusciti, sfondando la porta dell’ufficio in cui solitamente sostano i poliziotti penitenziari, a guadagnare l’accesso alla scala che conduce sul tetto del padiglione dove avevano sostato per alcune ore – con l’incitamento di familiari e amici accorsi davanti al carcere – prima di tornare nelle loro celle grazie alla paziente opera di interlocuzione del comandante di reparto della Polizia Penitenziaria, il commissario capo Giuseppe Romano, e di due suoi collaboratori.
Oggi, intanto, giunge dai sindacati della Polizia Penitenziaria Sappe, Osapp, UILPA Polizia Penitenziaria, USPP, Fns CISL, Cnpp, Fp CGIL, una nota con la quale si chiede la chiusura del reparto “Mediterraneo” a causa delle condizioni della struttura.
“In atto – si legge – la situazione non permette di assolvere il mandato
istituzionale del personale di Polizia Penitenziaria. Per citare alcuni esempi: i passeggi del Reparto sono tutti quasi demoliti, in particolare le piccole garitte dove il personale sostava per effettuare la vigilanza dei
detenuti, e la postazione dove c’era il piccolo ufficio per il personale in servizio sono distrutti. Al 1° e 2° piano della sezione Mediterraneo i cancelli sono deformati e alterati e qualcuno è staccato dai muri”.
I sindacati definiscono le condizioni igienico sanitarie e strutturali del padiglione “da Terzo Mondo”. “All’interno delle camere detentive – si legge nella nota – cadono calcinacci per le fatiscenti condizioni dei muri sia a causa della rivolta sia dell’umidità. Gli impianti idrici e fognanti sono vecchi, fuori norma e arrugginiti, con
continue e mai interrotte perdite sia di acqua corrente sia di acque reflue, con
conseguenti malsane esalazioni che inquinano l’interno degli stabili”.
Per questi motivi, nell’attesa di interventi risolutivi, i sindacati chiedono all’Amministrazione Penitenziaria la chiusura immediata della sezione “Mediterraneo”. Reparto dove, proprio durante le attività della Polizia Penitenziaria volte a riportare l’ordine e la vivibilità nella struttura, è stato scongiurato il tentativo di evasione di quattro detenuti trapanesi che, durante la sommossa, erano riusciti a staccare dal muro della loro cella il termosifone praticando nel muro un buco da cui sarebbero potuti passare e giungere all’esterno. Da lì avrebbero potuto scavalcare il muro di cinta del carcere che non è presidiato dalla Polizia Penitenziaria perché inagibile da tempo anche se i servizi di pattugliamento interno sono stati intensificati utilizzando anche il personale del Nucleo Traduzioni e Piantonamento al momento meno impegnato data la sospensione delle udienze nei Tribunali per l’emergenza coronavirus.
Grazie all’intuito dei poliziotti si è capito che in quella cella stava accadendo qualcosa di strano e i quattro sono stati bloccati e denunciati alla Procura della Repubblica di Trapani.
Indagini sono in corso anche per individuare se vi sia stata una “regia” unitaria nella protesta che, oltre alla Casa Circondariale di Trapani, ha riguardato diverse altre carceri in Sicilia e nel resto d’Italia. I detenuti trapanesi, infatti, nei colloqui avvenuti qualche giorno prima con il comandante della Polizia Penitenziaria e uno dei magistrati di sorveglianza, erano stati informati sulle misure avviate per consentire loro di mantenere i contatti con i familiari a fronte della sospensione delle visite decisa a livello nazionale per l’emergenza coronavirus e avevano assicurato il loro rispetto dell’ordine in carcere. Così poi, invece, non è stato.
E sempre sul fronte delle misure anti contagio, Sappe, Osapp, UILPA Polizia Penitenziaria, USPP, Fns CISL, Cnpp, Fp CGIL hanno inviato una nota alla
Amministrazione penitenziaria regionale chiedendo – a fronte degli ordini di servizio emanati in alcuni Istituti penitenziari siciliani che impongono al personale di Polizia penitenziaria l’uso delle mascherine – di dotare le direzioni di questi dispositivi di protezione individuale al momento non disponibili.