“La bellezza della Natura è indiscutibile e attraverso le immagini si riesce a svelarne la magia,
specialmente quando si colgono i momenti più ammalianti, quale può essere il volo degli
splendidi Fenicotteri rosa. Sempre più spesso sui social, sulle testate giornalistiche, sui portali turistici, si trovano video con immagini realizzate con droni che volano a poca distanza da stormi di uccelli. Sono immagini indubbiamente bellissime ed emozionanti, occorre però sapere che per realizzarle si è provocata certamente la fuga di animali durante le loro attività di sosta, alimentazione, riproduzione”.
Così Anna Giordano, direttrice della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, in una nota stampa ha ringraziato i carabinieri del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo CITES di Trapani per la loro l’attività di controllo in materia ambientale, da ultimo, la multa ad un uomo di marsala che ha effettuato alcune riprese con un drone tra i fenicotteri in sosta nella Riserva. Giordano prosegue: “Sfugge quanto dannoso possa diventare, riprendere con un drone, se non correttamente pilotato, i momenti di vita degli animali che vivono liberamente nel loro territorio, che erroneamente crediamo nostro. Il sorvolo con il drone provoca la fuga ed è un fattore di forte stress. Sugli uccelli migratori appena arrivati da lunghi viaggi, stanchi, dopo voli difficili, provoca l’allontanamento dal luogo prescelto per riprendersi dalle energie perdute e può provocare la morte per inedia”.
la direttrice della Riserva sottolinea che “la fuga può portarli fuori da aree sicure, rischiando di morire in zone dove l’attività venatoria, spesso illecita, è la prassi. Durante il periodo riproduttivo – prosegue – il volo del drone vicino alle colonie o ai nidi degli uccelli ha effetti
particolarmente drammatici: allontana i genitori dalle uova o dai piccoli, costretti ad inseguire e/o
fuggire dal “predatore” ignoto, facendo facile preda per predatori veri, i piccoli inermi con il
risultato di azzerare il successo riproduttivo di specie già in pericolo. In altri casi alcune specie
possono tentare di difendere la prole attaccando il drone e ferendosi mortalmente”.
In definitiva “l’uso del drone provoca un evidente, indiscutibile disturbo alla fauna, espressamente vietato dal regolamento. L’eventuale utilizzo deve essere sempre autorizzato dall’Ente Gestore, previa richiesta scritta con finalità delle immagini, piano di volo e percorso da fare e solo a valle delle opportune verifiche in base al periodo e ai luoghi da sorvolare può o meno essere autorizzato. Senza autorizzazione è sanzionabile”.
“Amare la Natura, vederla come è, in tutto il suo splendore – sottolinea Anna Giordano – significa rispettarla in ogni sua forma, incluso il riposo, la ricerca di cibo, la riproduzione delle specie animali che in essa vivono”.
La direttrice della Riserva delle Saline di Trapani e Paceco auspica “che l’incauto diffondersi di riprese di voli di fenicotteri, quali quelle apparse recentemente su un noto social non provochino dannosi tentativi di emulazione”.