Sconfitta per la Libertas Alcamo che fa sudare la capolista Catania grazie alla grinta e al sacrifico ma pesano le assenze di Dragna e Giusti.
In avvio di primo quarto Alcamo mette in gioco non solo la voglia ma anche la capacità dei singoli giocatori, con Andrè che annulla il colored Robertin. Tagliareni scende in campo come all around (rimbalzi, recuperi, movimenti nel pitturato, tiri da fuori). I padroni di casa, definiti una delle “corazzate” del campionato, risentono dei primi minuti di gioco e soffrono. Il primo quarto si chiude con Alcamo a -6, ma la difesa riesce a mordere di più rispetto al solito.
Nel secondo periodo coach Ferrara fa ruotare i pochi uomini a disposizione e dispone la zone-press a tutto campo e il Catania pasticcia sia con i 24 secondi sia con la selezione dei tiri. Si va alla pausa lunga 37 a 24: Alcamo segna pochi punti ma riesce a contenere un Catania decisamente al di sotto delle medie stagionali.
Al ritorno dagli spogliatoi, la Libertas comincia a difendere in maniera decisa: Butera segna due triple e Andrè compie un passaggio “no-look” sorprendente. Catania soffre molto l’energia di Alcamo, che riesce a grattare dal fondo del barile tutte le forze possibili.
I padroni di casa rimangono in vantaggio, nonostante siano riusciti a segnare solo dieci punti durante tutto il terzo periodo.
L’ultimo quarto comincia con un divario di dieci lunghezze ma Catania mette in campo la sua maggiore freschezza. Agrusa segna in penetrazione mentre Andrè, fisicamente provato (3 gare in 6 giorni), viene richiamato in panchina, accompagnato dagli applausi del pubblico. Il divario tocca i venti punti e sirena finale decreta Catania vincitrice per un 72 a 54. La Libertas c’è, sta recuperando compattezza e volontà, aspettando il rientro, al top, di tutta la squadra.