“Democrazia Partecipata”, il centrodestra chiede spiegazioni per la perdita dei fondi

Ancora polemiche e discussioni sulla “Democrazia Partecipata”. Il centrodestra di Trapani, unito più che mai nelle ultime settimane, esprime amarezza. La città di Trapani, ma non solo, infatti, dovrà restituire alla Regione € 33.460,02 a titolo di sanzione per il mancato impiego di risorse, ossia l’intera dotazione che le era stata assegnata, non avendo speso neanche 1 euro.

Secondo i rappresentanti di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Diventerà Bellissima, la “Democrazia partecipata” dovrebbe essere una risorsa, in primo luogo, per le stesse Amministrazioni locali che dovrebbero promuoverla fortemente e sfruttarne le potenzialità.

“Si tratta dell’ennesima occasione sprecata. In primo luogo le forme di “Democrazia partecipata” servono a colmare quella mancanza di fiducia e quella distanza, sempre presenti, che tengono lontani i cittadini da chi li amministra. Ma c’è di più: facendo orecchie da mercante, Trapani perde la possibilità di mettere in atto progetti di riqualificazione concreti, fortemente voluti dai cittadini stessi. Del resto, chi meglio di loro può portare alla luce problemi e disservizi? Forse si sarebbero potute realizzare quelle opere per rendere fruibili le strutture sportive piuttosto che far ricadere ogni onere e balzello al solito sulle società sportive già di per sé gravate da enormi difficoltà economiche che non consentono di fare sport come una volta si faceva in città. Una operazione, quella dell’amministrazione Tranchida, che mira solo a migliorare le strutture pubbliche gravando sulle tasche dei privati e delle associazioni, ma che purtroppo pensiamo non porterà nessun risultato”.

La consigliera comunale di Forza Italia, Claudia La Barbera, ha anticipato che presenterà una interrogazione in merito. Anche il Movimento 5 Stelle, con le due consigliere comunali Francesca Trapani e Chiara Cavallino, ha annunciato una interrogazione per capire perché questi fondi non sono stati utilizzati.

I fondi sono riferiti al bilancio del 2017 e andavano spesi nel 2018. Questi soldi andavo spesi dal commissario Francesco Messineo durante l’annata successiva alla sindacatura di Vito Damiano. Contattato il sindaco si riserva di replicare in un secondo momento.

Ma Trapani non è il solo Comune a non aver speso i fondi della democrazia partecipata. Altissime sono le somme che perde Favignana e Marsala. Nelle Egadi, infatti, la somma prestabilita dalla Regione e che ora dovrà rientrare è pari a quasi 47 mila euro. La sanzione è applicata per mancata o parziale attivazione delle forme di democrazia partecipata. A Marsala i fondi sono di 28 mila e 700 euro. Campobello di Mazara aveva a disposizione 262€, Castellammare del Golfo 334€, Castelvetrano 590€, Petrosino 5 mila e 800 euro, Salemi 3 mila e 500, Valderice 4 mila e 800 e Vita 8 mila e 500.

La provincia di Trapani, nella sua totalità, non ha sfruttato quasi 132 mila e 800 euro che ora torneranno alla Regione.