Contro bullismo e cyberbullismo, iniziativa di Questura e Fidapa al “Rosina Salvo” di Trapani [VIDEO]

Oltre il 50 per cento dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo e, tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (l’85,8 per cento), ben il 22,2 per cento riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo. Questi i dati diffusi oggi dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo.

Il 72,6 per cento dei ragazzi ritiene necessario avere delle regole, anche se solo nel 55 per cento delle famiglie ricevono indicazioni: l’80 per cento dei ragazzi riferisce, infatti, che l’unica limitazione a cui devono attenersi è legata al tempo di utilizzo, oltre a quella di non visitare siti porno e di mantenere “chiuso” il proprio profilo social.

La Scuola è lo scenario in cui si consumano i maggiori episodi di bullismo che spesso sfociano in cyberbullismo. La prevenzione è, dunque fondamentale, con il controllo ma anche con l’educazione e il dialogo, sopperendo, laddove possibile, alle carenze familiari.

Proprio da questa necessità di fornire ai giovani un’educazione al mondo digitale è nata l’iniziativa portata avanti dal club Fidapa di Trapani in sinergia con la Polizia di Stato e l’Istituto di Istruzione superiore “Rosina Salvo”.

Oggi, nell’Aula magna della sede centrale, si sono ritrovati studenti ed esperti per ragionare su un fenomeno che trova diffusione anche nel nostro territorio come ha sottolineato la dottoressa Rosa La Franca, vicaria del questore di Trapani. Insieme a lei la presidente del club Fidapa di Trapani Patrizia Barbera, le sostitute procuratrici di Palermo Luisa Bettiol e Ludovica D’Alessio, la psicoterapeuta Marica Bartolo, la psicologa Federica Licata e l’ispettrice di Polizia Dominga De Toma, responsabile della Polizia Postale di Trapani.

GUARDA l’intervista a Rosa La Franca, vicaria del questore di Trapani

I ragazzi sono spesso da soli di fronte a questi fenomeni, sia nel gruppo dei coetanei sia sui social network, una realtà emersa anche dalla testimonianza di una studentessa del “Rosina Salvo” che ha partecipato all’incontro. “Non ne ho parlato con nessuno – ha detto – e ho aspettato di finire la scuola media e cambiare compagni. Solo una professoressa ha intuito il mio disagio, in quegli anni, e mi ha sostenuto”.

“Rispetto allo scorso anno – dicono dall’Osservatorio scientifico della no-profit “Social Warning – Movimento EticoDigitale” che oggi ha diffuso i risultati di una propria immagine – abbiamo registrato anche un’esplosione di social nuovi come Tik Tok (passato dal 5 al 34 per cento) che nasce per divertimento ma che è sconosciuto ai genitori”.

GUARDA l’intervista a Patrizia Barbera, presidente del club FIDAPA di Trapani

Servono regole non solo dalle famiglie ma anche da parte delle piattaforme social, dicono gli esperti, ma soprattutto serve creare nei giovani consapevolezza e conoscenza per non finire stritolati come vittime o mettere in atto comportamenti – sottovalutandone l’impatto su chi ne è vittima – che, non dimentichiamolo, costituiscono reato.