Le indagini in provincia di Trapani – coordinate dalla Dda di Palermo – “hanno registrato ancora il potere mafioso saldamente nelle mani della famiglia Messina Denaro che vanta un elevato novero di suoi componenti che hanno ricoperto e ricoprono tutt’ora ruoli di assoluto rilievo all’interno dell’intera provincia mafiosa trapanese”.
Lo scrive il presidente della Corte di appello di Palermo, Matteo Frasca, nella Relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2019, predisposta in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario.
Analizzando i dati trasmessi dal procuratore Francesco Lo Voi – capo della Dda – la relazione prosegue: “L’azione investigativa portata avanti dalle diverse forze di polizia sotto il coordinamento della Dda, finalizzata a localizzare il latitante e a disarticolare il reticolo di protezione che consente a Matteo Messina Denaro tuttora di mantenere la latitanza e governare il territorio trapanese, ha prodotto nell’anno diversi arresti, anche vicinissimi al contesto relazionale del latitante”.
Inoltre, si sono registrate ambigue e illecite interferenze nell’attività di ricerca e localizzazione del latitante da parte di un ex politico locale coinvolto, in passato, in vicende mafiose e di ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti a organi impegnati nell’attività di contrasto a Cosa nostra.
Alcune indagini poi, hanno svelato intrecci e cointeressenze – si legge nella Relazione del presidente della Corte di appello di Palermo – tra il mondo imprenditoriale più vicino a Cosa nostra trapanese e il mondo della politica, con diverse indagini durante le quali sono state eseguite misure cautelari ed elevate imputazioni nei confronti di ex deputati regionali e nazionali, esponenti politici locali e canditati nelle diverse competizioni elettorali.
Consistenti pure “le emergenze relative ai rapporti con alcuni dirigenti della burocrazia regionale, coinvolta in vicende corruttive di notevole rilievo”. Eseguiti diversi provvedimenti di cattura e misure ablative patrimoniali – si legge nella relazione – nei confronti di imprenditori e imprese legati indissolubilmente a Cosa nostra, a dimostrazione dell’ancora penetrante controllo, da parte dell’associazione mafiosa, del territorio e delle più importanti attività economiche, tra cui spicca per attualità e per imponenza dei flussi di denaro quella delle scommesse on line e, soprattutto, quello delle energie alternative.
(AGI)