Anche in provincia di Trapani sale la preoccupazione da parte della comunità cinese per il virus che si sta diffondendo dalla regione dello Wuhan.
Chen Xiao, 30enne da qualche anno a Trapani, si mostra preoccupata. “Il problema – afferma la commerciante – non è che nasca dalla Cina ma di come si possa propagare a livello mondiale. Ieri si è festeggiato il Capodanno cinese ma le preoccupazioni sono massime. Non sappiamo come si possa diffondere questo virus. Tutti i collegamenti e i voli sono stati bloccati e bisogna stare molto attenti. La mia famiglia è originaria di una regione diversa e fortunatamente nessun mio parente è stato colpito dal virus. C’è paura, chiaramente”.
Dello stesso pensiero è Wu Chen, altro commerciante cinese di 47 anni. “Il Governo ha predisposto una campagna comunicativa molto forte che spiega dettagliatamente tutto ciò che bisogna fare per evitare un possibile contagio. Ieri, Capodanno lunare, sono state bandite feste e manifestazioni proprio per evitare che più persone vengano in contatto”. Anche lui non ha parenti dello Wuhan o persone amiche colpite dal virus.
Ad Hong Kong, invece, è stata proclamata l’emergenza sanitaria. “Si tratta di una prevenzione importante – afferma Katia Poma, 30enne di Custonaci che lavora nella Regione amministrativa speciale -, la preoccupazione è molto alta. La Cina ha subito duramente la Sars nel 2003 e non vogliono che si ripeta qualcosa del genere. Le ansie sono diffuse: la mia azienda ha mandato mail a tutti i dipendenti con le spiegazioni per evitare il contagio, siamo in una fase di stallo dopo i cinque casi che sono stati riscontrati qui a Hong Kong, anche se erano tutte persone provieniti dallo Wuhan. Tutti coloro che provengono da quella regione sono posti in quarantena e non si fa altro di parlare del virus. Le scuole, chiuse per il Capodanno cinese, hanno prolungato le vacanze per altre due settimane per evitare il concentramento di numerose persone. Ieri sono stata tutto il giorno chiusa a casa ma la sera sono uscita con gli amici per non farci prendere dal panico. La mascherina, soprattutto in luoghi pubblici e nei trasporti, è praticamente obbligatoria”.
Ma cosa sappiamo del nuovo virus? Risponde il dottore Andrea Re, nefrologo: “Si tratta di un nuovo virus che appartiene alla famiglia dei coronavirus alcuni dei quali noi li conosciamo perché causano spesso il più comune raffreddore. I coronavirus Alfa e Beta causano invece le temutissime MERS E SARS cioè la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), identificati per la prima volta in Cina nel 2002 e nel 2012.
MERS e SARS sono sempre virus del tipo coronavirus, come quello attuale cinese, e sembrano essere così letali perché ricombinanti, cioè prodotto dall’interfaccia uomo-animale in quanto c’è sempre stato un contatto tra uomo e serpente infetto o uomo e pipistrello infetto. In Cina si pensa che, nei mercati dove si commercia a scopi alimentari e dove vi è vendita di animali da allevamento di varie specie, soprattutto di serpenti uccelli, pipistrelli, mammiferi roditori e quant’altro si sia creata una mescolanza tra virus umani e animali. I sintomi principali del coronavirus sono febbre, tosse, difficoltà respiratorie, malessere generale. I casi più gravi possono degenerare in: polmonite, sindrome respiratoria acuta grave (SARS), insufficienza renale, morte. Per evitare di entrare in contatto con il virus e di essere contagiati è opportuno seguire alcune regole basilari. Lavare spesso le mani, starnutire e tossire in fazzoletti usa e getta, gettare fazzoletti usati in cestini, usare la mascherina in caso di influenza, evitare frutta e verdure non lavate, evitare carne cruda o poco cotta, evitare bevande non imbottigliate, evitare di andare nei mercati di prodotti alimentari freschi cinesi e evitare il contatto con persone che hanno sintomi sospetti”.