Il Consiglio dei ministri ha accolto la proposta del governo regionale della Sicilia di spalmare in dieci anni il disavanzo di oltre due miliardi di euro evidenziate dalla Corte dei conti.
Il provvedimento è stato adottato dopo la decisione della Commissione paritetica che ha recepito, all’unanimità, la proposta della Giunta regionale.
Alla seduta di Palazzo Chigi ha preso parte anche il presidente della Regione Nello Musumeci, come previsto dallo Statuto siciliano.
«L’intesa col governo Conte – ha dichiarato il governatore dell’Isola – ci consente di proseguire nell’azione di risanamento, avviata già due anni fa, e di contenimento della spesa, tanto che, a partire dal momento dell’insediamento, non abbiamo contratto alcun debito, anzi abbiamo ridotto l’indebitamento di ben settecento milioni di euro, rispetto agli otto miliardi che abbiamo trovato. Eviteremo così di effettuare tagli pesanti, che graverebbero sulle fasce più deboli della popolazione».
Ogni anno fino al 2044, infatti, al bilancio della Regione verranno sottratti 104 milioni. Alla misura di favore per la Regione si è aggiunta la proposta di Italia Viva, accolta integralmente, di affiancare precisi obblighi di riduzione della spesa corrente che dovranno prendere corpo nei prossimi 90 giorni, altrimenti il periodo entro cui il disavanzo potrà essere spalmato tornerà a tre anni.
Dal canto suo, l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha sottolineato che «entro novanta giorni sarà definito con lo Stato un accordo che contenga le prescrizioni richieste dal governo nazionale ma, soprattutto, chiuda definitivamente le intese sull’autonomia finanziaria regionale».
“Non possiamo fare a meno, assieme a tutti i Siciliani – hanno commentato i deputati regionali del M5S- di tirare un grosso sospiro di sollievo, ma ora la Regione non ha più scuse, deve iniziare quel cammino virtuoso che chiediamo da sempre e consenta di ridurre il disavanzo già dal prossimo anno”.
Nei giorni scorsi, proprio per la necessità di tagliare le spese, la Ragioneria generale della Regione aveva dimezzato i fondi – oltre 9 milioni di euro – destinati a sostenere il rilancio dell’aeroporto di Trapani. Una decisione che, se confermata, avrebbe mandato all’aria il lavoro di questi ultimi mesi da parte di Airgest e il suo presidente Salvatore Ombra pregiudicando lo sviluppo economico del territorio trapanese.