“Il Luglio Musicale Trapanese senza i fondi che ingiustamente ci hanno tolto dalla Regione può rischiare anche la chiusura”. Giovanni De Santis, direttore artistico dell’ente, non usa mezzi termini.
“Quest’anno la Regione non ha dato al Luglio nulla nel capitolo dedicato mentre lo scorso anno, grazie all’intervento della deputata Eleonora Lo Curto, erano stati stanziati 200 mila euro”. Basti pensare che al Bellini di Catania, anch’esso teatro di tradizione, ha ricevuto 13 milioni e 800 mila euro. Ora i pochi fondi disponibili sono anche bloccati.
Tutto nasce dalla decisione del TAR che sospende il decreto assessoriale del 31 luglio di quest’anno, con il quale è stato approvato l’avviso per l’erogazione dei contributi chiamati Furs, e con delibera di giunta è stato deciso che la ripartizione fosse calcolata per il 50% sulla base delle entrate del bilancio del biennio 2017/2018 e per il rimanente 50% sulla base di nuovi parametri di valutazione.
L’Ente Luglio Musicale si alimenta attraverso la dotazione che ogni anno il Comune di Trapani stanzia pari a 430 mila euro. Inoltre, nel 2019 ha ricevuto dal Comune un contributo straordinario di 110 mila euro. Molti fondi arrivano direttamente dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con circa 473 mila euro per la stagione lirica e 20 mila euro per il Progetto Medithéàtres che ha portato il Luglio in Tunisia. Nel bilancio di previsione, i contributi della Regione Siciliana sono sicuramente i più sostanziosi. Sono previsti 510 dal FURS 2019 e il saldo del FURS 2016 per 400 mila euro.
Il Luglio Musicale viene spesso utilizzato come “braccio armato” dell’Amministrazione nel settore culturale: il Comune ha, per esempio, dato mandato di organizzare anche quelle che sono le manifestazioni natalizie (compresi gli addobbi) per circa 80 mila euro che però dovranno essere totalmente rendicontate. In pratica se non vengono spesi tornano al Comune quindi non è una sicuramente identificabile come un contributo.
“Ho enorme rispetto per i teatri tradizionali siciliani – continua De Santis – ma la Regione deve spiegare perché Trapani deve essere penalizzata”. Facendo una media per abitanti delle spese sostenute dalla Regione nel settore teatrale, la Sicilia versa a Palermo circa 15 euro ad abitante, a Catania 11 euro mentre Trapani arriva a malapena ad un euro. Un situazione che per il Luglio non potrebbe essere sostenibile.