Dopo l’accordo tra le liste che hanno supportato la prima cittadina di Erice e i consiglieri Nacci e Augugliaro che ha portato al rimpasto della Giunta Toscano e, soprattutto, ad un intesa in vista delle elezioni del 2022, tante sono le reazioni, soprattutto da chi è rimasto fuori da questo accordo.
“Sulle ultime vicende politiche ericine – scrive Nino Oddo, segretario regionale del Partito Socialista Italiano – si rincorrono sui social svariate ricostruzioni e fantasiose previsioni. Ritengo opportuno fare chiarezza almeno per la parte che ci riguarda. Erice attraversa una fase difficile dove alle difficoltà amministrative si sono via via sommate varie inchieste giudiziarie, alcune ancora in corso, riguardanti mezzo comune. Sindaco, assessore, consiglieri di opposizione”.
Oddo insiste. “Indagini relative a vicende amministrative e ipotesi di voto di scambio nelle ultime amministrative che avrebbero alterato l esito del voto. Al riguardo, noto con piacere che l’unica coalizione indenne da questi sospetti è quella che il PSI mise in piedi con Luigi Nacci candidato sindaco. Questa situazione politica così deteriorata ha avvelenato il clima politico ericino mettendo a rischio la stessa prosecuzione della legislatura. I socialisti hanno mantenuto una posizione improntata al senso di responsabilità. Non hanno avallato mozioni di sfiducia né cavalcato l’onda giudiziaria”.
“Io stesso – continua Nino Oddo – ho proposto un percorso istituzionale che allentasse le tensioni attraverso l’elezione di un presidente di garanzia che ristabilisse un clima politico accettabile per tutti ed ho indicato Luigi Nacci. Abbiamo rifiutato, ed è giusto che si sappia, commistioni in giunta, perché ovviamente sarebbe risultato incomprensibile per la gente nel vedere insieme chi si era contrapposto fino a due anni fa. Pare che questo schema da me ipotizzato possa concretizzarsi. Lo giudico un fatto molto positivo, che inverte la rotta dopo un decennio fatto di criminalizzazioni dell’avversario e di un clima esacerbato i cui strascichi impegnano tuttora le aule giudiziarie. Ma è solo la prima pietra di un possibile percorso politico. Tutto il resto è allo stato fantapolitica”.
Nell’ultima parte, però, Oddo non sembra convinto della possibile struttura che poterà al voto nel 2022. “Leggo di un comunicato che parla delle elezioni del 2022. Prefigurando scenari e candidature. Mi sembra ridicolo francamente. Siamo nel 2019. In tre anni con la velocità della politica moderna gli scenari cambiano in continuazione. Senza contare che l’esito delle vicende giudiziarie in corso naturalmente influenzerà le scelte relative alle prossime amministrative. Questo lo stato dell’arte. Ora vediamo, ognuno per la propria parte, di dare qualche risposta positiva alla gente sui problemi reali. Per la fantapolitica c’è tempo”.
Carmela Daidone (Capogruppo PD) e Antonio Pino Agliastro, invece, aprono il vaso di pandora e si dichiarano indipendenti.
“Dopo aver improntato un’intera campagna elettorale, non una di dieci anni fa bensì quella di appena ventiquattro mesi orsono, con toni anche bruschi e talvolta poco urbani in modo alternativo al più agguerrito candidato Sindaco di allora – scrivono i due – ; dopo aver tracciato un programma e una linea politica alternativa all’azione di governo della città, scavando quindi una linea di demarcazione netta rispetto a quanto proposto dal candidato socialista Nacci, avversario storico di questa compagine di governo, con la piena condivisione del partito democratico e dei movimenti a sostegno della sindaca Toscano; dopo aver assistito a piccole beghe e strumentalizzazioni di ogni genere in consiglio comunale da parte di chi ha artatamente rallentato l’azione di governo nell’ultimo biennio; Finalmente, dopo tante tribolazioni e mal di pancia, la montagna ha finalmente partorito il topolino”.
L’attacco dei due consiglieri del Partito Democratico diviene diretto:
“Non un rilancio, infatti, come più volte richiesto dai sottoscritti, costruito su tavoli di lavoro, condivisione di obiettivi fra coloro che hanno sostenuto con forza, coerentemente e stabilmente questa Amministrazione, bensì campagne acquisti, attribuzioni di cariche “honoris causa”, maquillage e quant’altro si pensi possa tornare utile alle prossime elezioni. Abbiamo più volte ascoltato le istanze provenienti da chi ha sostenuto in questi anni le nostre candidature, da chi rappresentiamo e non dimentichiamo, NOI NO, non dimentichiamo. Abbiamo indetto riunioni, abbiamo ascoltato la gente per strada prima di decidere, ci siamo resi conto che non è quella la politica che ci appartiene, non è quello il nostro modo di intendere il servizio civico cui i cittadini ci hanno dato mandato di rappresentanza”.
“Continueremo a sostenere questa governance della città esclusivamente per i punti riguardanti il programma sottoscritto – scrivono Carmela Daidone e Antonio Pino Agliastro – , perché noi i patti siglati con gli elettori intendiamo rispettarli ed onorarli, ma sin da adesso prendiamo le distanze da tutte quelle proposte che saranno oggetto di trattativa politica, che saranno scaturite da logiche che non ci appartengono. Vigileremo e valuteremo positivamente ogni singola proposta che vada nella direzione e negli interessi dei cittadini ericini e di questo territorio, ma rimarremo indipendenti ed esterni all’amministrazione attuale fino a quando non comprenderemo la mission di questa nuova compagine di governo”.
Una presa di posizione importante ma ha generato la risposta dell’assessore Gianrosario Simonte.
“«La montagna avrà pure partorito il topolino»… ma almeno diciamo la verità. In riferimento alla dichiarazione stampa rilasciata dai consiglieri Daidone e Agliastro – afferma Simonte – dove si dichiarano “indipendenti” è giusto, nel rispetto dei nostri elettori e dei cittadini ericini fare alcune considerazioni e precisazioni. Da sempre, nel momento in cui si rimettono in discussione equilibri politici, si verificano discussioni e “mal di pancia” nell’accettare di continuare e costruire un percorso con soggetti che prima erano avversari e che oggi autonomamente staccandosi da logiche di appartenenza partitica, vogliono dare responsabilmente e nell’esclusivo interesse del bene del territorio, un contributo al programma di governo attuale e perché no anche in futuro, così come è stato siglato nell’accordo politico sottoscritto. I consiglieri Daidone e Agliastro hanno partecipato a diverse riunioni, prima del partito e poi della coalizione, dove si è proposto e stabilito un allargamento della maggioranza ad altre componenti consiliari, incontri durante i quali hanno dato il loro assenso e quindi non corrisponde a verità il fatto che siano ora contrari a questo percorso politico, adducendo peraltro scuse che non corrispondono alla realtà dei fatti”.
Gianrosario Simonte attacca i due: “La verità è che i consiglieri, oggi “indipendenti”, hanno colto l’occasione, con cinismo politico, per rimettere in discussione la rappresentanza in Giunta del Pd, alla sola motivazione di dare legittimità e visibilità politica ad altri soggetti candidati nella Lista Pd, con la sostituzione del sottoscritto con un nuovo assessore e a cascata conseguente scorrimento della lista con relativi ingressi in Consiglio Comunale… che tradotto in politichese ha ben altro significato… e che quindi non ha nulla a che vedere con l’allargamento della maggioranza”.
Un problema di poltrone quindi, secondo quanto scrive l’attuale assessore e vicesindaco e si occuperà di bilancio, finanze e tributi; società partecipate, innovazione e semplificazione, protezione civile, affari legali e personale e beni confiscati e legalità.
“Attesa la netta contrarietà manifestata dalla Sindaca alle motivazioni esposte, fra l’altro la stessa autorevole esponente del Partito nel territorio, in quanto componente dell’Assemblea Nazionale e nel rimarcare la profonda crisi che oggi vive il Pd a tutti i livelli e che allo stato attuale ad Erice trovasi con un Circolo senza Segretario e Consiglio Direttivo eletto e di fatto Commissariato a livello provinciale e regionale, quello che ci si aspetta da autorevoli rappresentati di partito responsabili come i due consiglieri comunali, è quello di lavorare per fare rinascere il Circolo di Erice e cercare di creare tutte le condizioni affinché un gruppo di uomini e donne possa tornare a discutere delle problematiche del territorio e cercare di trovare le soluzioni migliori per tramite, in primis della sindaca, e dopo dei loro rappresentanti in Giunta e in Consiglio comunale”.
“È quello su cui personalmente lavorerò e mi impegnerò – conclude Simonte -, facendo per primo autocritica, nella consapevolezza che conoscendo i nostri compagni di viaggio difficilmente si sottrarranno al dialogo e ad una sana e ritrovata stretta collaborazione, che veda come solo obbiettivo la crescita sociale ed economica di un territorio sia ieri che oggi ci ha visto e ci vede protagonisti di un lavoro e un cambiamento tangibile a favore della comunità amministrata”.