Consiglio Comunale di Trapani: Lipari querela la collega Marzia Patti

Tanto tuonò che piovve. È partita la prima denuncia per diffamazione a mezzo stampa all’interno del Consiglio comunale di Trapani. Marzia Patti, infatti, fa sapere che il suo ex compagno di lista e di gruppo Giuseppe Lipari, ha querelato la consigliera.

Al momento, però, non è dato sapere per cosa Marzia Patti sia stata citata. “Nei giorni scorsi – afferma la giovane consigliera – , avevo mostrato una certa apertura nei confronti dello stesso Giuseppe Lipari, anche in considerazione del rapporto d’infanzia ed universitario, oltre che politico, che ci lega”.

La situazione sembrava meno calda. “Infatti, il 18 ottobre mattina, inviavo – dice Marzia Patti – un sms allo stesso con cui lo ringraziavo delle belle parole che aveva speso per me durante la fase delle comunicazioni della seduta del consiglio comunale del 17 ottobre scorso, momento in cui comunicai all’aula la mia nomina quale membro del coordinamento regionale dei consigli comunali Anci. Attraverso lo stesso sms, inoltre, auguravo ad entrambi di far un buon lavoro per questa nostra Provincia, seppur in diversi coordinamenti regionali”.

Poi la sorpresa. “Rimango esterrefatta da questa sua ennesima reazione spropositata nei miei confronti – dice la rappresentate della “lista giovani” – , tesa ancora una volta ad oscurarmi politicamente, anche alla luce della sua infondata convinzione circa la mia nomina come prossimo assessore donna in quota giovani, ruolo che lui è solito definire per “Yes woman”. Credo fortemente – continua – nel lavoro che verrà portato avanti dalla magistratura durante le indagini, certa di non aver commesso alcun reato. Salvo, ovviamente, che manifestare il proprio pensiero politico non sia tornato ad essere delitto!”

La consigliera Patti, che ha condiviso la campagna elettorale con Lipari non ci sta e attacca duramente il suo ex capogruppo che molte volte, in aula, ha dichiarato di sentirsi imbavagliato dalla Presidenza e dall’Amministrazione.

“Effettivamente – conclude Marzia Patti – , però, è lui stesso che tramite un post Facebook fa sapere che “Per la città che vogliamo la politica parla senza contraddittorio e fa sempre bella figura”. E come può evitare il contraddittorio e tutelare la sua bella figura se non cercando di “mettere il bavaglio” a chi critica il suo operato politico scoprendo tutti gli altarini?”