Si sono concluse le operazioni di bonifica dei fondali del litorale di Petrosino che hanno permesso agli uomini della Guardia Costiera di Marsala, coadiuvato da uomini e mezzi del Comune, di rimuovere e porre sotto sequestro oltre 100 corpi morti in cemento e un reticolato di cavi di grosse dimensioni, per oltre 250 metri, abusivamente collocati in un’area appartenente al Demanio marittimo.
I sistemi abusivi erano costruiti in maniera rudimentale e nei modi più disparati – ruote
di camion, cassette di plastica – e collocati in sprezzo alla normativa ambientale e al rispetto dell’ecosistema. Durante l’attività, sono stati rimossi i rifiuti presenti sul fondale (bottiglie di plastica utilizzate come gavitelli segnalanti, paletti in ferro) ed è stato ritrovato anche un attrezzo da pesca rudimentale, comunemente noto come “angamello”, probabilmente abbandonato durante le attività di strascico ma che continuava a costituire pericolo per le specie ittiche che restavano intrappolate in questa che era divenuta ormai una rete fantasma.
L’attività è stata eseguita a completamento di quella effettuata lo scorso mese di settembre e ha permesso di liberare e restituire alla libera fruizione dei bagnanti una grossa fetta dello specchio acqueo del lungomare Biscione.