Scaduti termini per carcerazione, tornano in libertà gli “spaccaossa” arrestati tra Palermo e Trapani

Scadono i termini della custodia cautelare in carcere e tornano, così, in libertà i presunti componenti di una banda di “spaccaossa” arrestati nell’operazione “Tantalo bis” condotta, lo scorso mese di aprile, dagli uomini delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, infatti, ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di prorogare la misura cautelare. Secondo l’accusa, la banda avrebbe reclutato persone bisognose e disposte a tutto, anche a farsi spezzare le ossa con i dischi in ghisa che si utilizzano nelle palestre, per ottenere risarcimenti no dovuti e, quindi, truffare le compagnie di assicurazione.
Incidenti stradali finti ma sofferenze vere quelle inflitte, per poche centinaia di euro, a disoccupati, tossicodipendenti, ragazze madri e senza tetto. Il caso più grave portò alla morte di un giovane tunisino il cui cadavere fu trovato per strada.
I falsi sinistri venivano organizzati grazie alla complicità di proprietari di auto e di testimoni mentre medici compiacenti stilavano le perizie di parte e Centri di riabilitazione attestavano protocolli di fisioterapia mai effettuati.

La Procura aveva motivato la necessità di mantenere gli indagati in carcere perché devono ancora essere approfonditi alcuni aspetti alla luce degli interrogatori di due indagati e perché non è stata completata l’analisi del “materiale investigativo rinvenuto all’interno dei dispositivi telefonici in uso ad alcuni indagati e sui quali si è proceduto a consulenza informatica”.

A Trapani le indagini della Mobile erano partite da un episodio avvenuto il 24 gennaio 2018, quando un falso incidente era costato un’invalidità permanete ad una “vittima compiacente” di Custonaci.