Il dio Baal torna al centro del Kothon di Mozia: due giornate speciali dedicate all’evento [VIDEO]

Il 28 agosto scorso ve ne avevamo parlato in assoluta anteprima.
Una statua del dio Baal, adorato dagli antichi abitanti di Mozia, realizzata dai componenti della Missione archeologica dell’Università “La Sapienza” di Roma, è stata ricollocata al centro del Kothon, la vasca contenente una sorgente di acqua dolce, ancora esistente al centro di un’area sacra dell’isola.
I risultati degli scavi condotti dagli archeologi dell’Università romana da più di cinquant’anni – con una missione archeologica che ha segnato la storia degli studi sul Mediterraneo antico (diretta dal 2002 da Lorenzo Nigro) – sono visibili a chiunque visiti l’isola che si trova nelle acque dello Stagnone davanti alle coste di Marsala. Tra questi c’è, appunto, anche l’area sacra scoperta, scavata e musealizzata, con il tempio dedicato al dio Baal e quello della dea Astarte presso la piscina sacra.

Per lungo tempo si è pensato che si trattasse di un piccolo approdo riparato all’interno dell’isola o un “bacino di carenaggio”. Proprio gli approfondimenti degli studiosi dell’Università romana, hanno consentito di appurare che si trattava, invece, di un luogo per cerimonie sacre.

La riproduzione della statua di Baal – l’originale si trova al Museo Salinas di Palermo – a cura della missione archeologica sull’isola guidata dal professore Nigro, è stata ricollocata, a distanza di 26 secoli, lì dove stava quale “nume tutelare delle acque sacre” di Mozia. Ieri la speciale visita guidata dei maggiori siti di rilevanza archeologica dell’isola si è conclusa proprio davanti al Kothon con al centro la statua.

La nostra intervista al professore Lorenzo Nigro