Alga tossica e nuovo divieto di balneazione a Trapani, all’altezza del pennello a mare che, negli ultimi mesi, è stato protagonista di numerose polemiche.
Da quella condotta, infatti, vengono scaricate le acque nere in mare in caso di emergenza. Situazione che spesso si verifica per rotture ai tubi che collegano l’impianto di adduzione di via Marsala al depuratore consortile di Nubia.
Questa volta, però, il problema non è uno sversamento. La disposizione è scaturita a seguito della comunicazione da parte dell’Arpa dell’esito del campionamento di acqua marina effettuato il primo agosto presso il lungomare Dante Alighieri, dal quale è stata riscontrata una concentrazione di un’alga, la Ostreopsis Ovata superiore al valore limite consentito.
Il divieto di balneazione è in vigore nel tratto compreso 150 metri a monte e 150 metri a valle dal punto di prelevamento del campione, corrispondente all’hotel “Cavallino Bianco”, con decorrenza immediata e fino al pieno ripristino di condizioni di sicurezza per la salute dei bagnanti.
La fioritura dell’alga può causare irritazioni delle mucose respiratorie e congiuntivali, con conseguente rinorrea (raffreddore), difficoltà respiratorie (tosse, respiro sibilante, broncospasmo con moderata dispnea) e febbre. La modalità di esposizione per il manifestarsi dei sintomi, infatti, non è l’ingestione ma l’inalazione di aerosol marino e cioè di microparticelle acquose in sospensione contenenti l’alga.
Questo giustifica i sintomi anche in soggetti che non praticano attività acquatiche e rende il divieto di balneazione inappropriato per limitare l’esposizione. Il Comune, con il divieto di balneazione, scarica agli utenti tutte le responsabilità. Quando arriveranno i nuovi campioni, qualora l’ARPA attesterà che i livelli sono entro limiti, l’amministrazione comunale si muoverà per rimuovere il divieto di balneazione.
Un simile problema ha colpito dieci giorni fa anche la parte ericina del litorale dove i valori erano abbondantemente oltre il limite previsto dalla legge.