Consiglio comunale, Albo e Consulta delle associazioni: i problemi del regolamento

Oggi si torna in aula dopo che la discussione inerente al regolamento dell’Albo e la Consulta delle associazioni si è arenata dopo il secondo articolo. I consiglieri vogliono vederci chiaro visto che lo statuto del Comune di Trapani, che prevede sia l’albo che la Consulta, riconosce solo le associazioni che hanno un atto notarile in seno alla loro fondazione. In pratica le “associazioni riconosciute”. Un’associazione riconosciuta è un’associazione che ha piena capacità giuridica. È quindi un centro di imputazione di diritti e obblighi totalmente distinto dagli associati e ha anche piena autonomia patrimoniale. Questo vuol dire che creditori dell’associazione possono rivalersi solo sul patrimonio di quest’ultima, senza intaccare il patrimonio del presidente o dei membri del consiglio direttivo.
Il procedimento di riconoscimento è però complesso e molto oneroso. È necessario che l’atto costitutivo e lo statuto vengano preparati sotto forma di atto pubblico, e quindi con l’intervento del notaio. Successivamente, sarà necessario avviare il procedimento di riconoscimento presso la prefettura o la Regione competente. Per essere riconosciuta, l’associazione deve avere un patrimonio minimo che va dai € 15.000 ai € 50.000.
La stragrande maggioranza delle associazioni, sono invece non riconosciute. Queste si costituiscono registrando l’atto costitutivo dello statuto presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia dell’Entrate. In tal modo l’associazione è comunque regolarmente costituita e può comunque beneficiare di tutte le agevolazioni fiscali o i finanziamenti previsti dalla legge e dalla normativa tributaria a favore degli enti no profit.
L’ipotesi che i consiglieri comunali potrebbero percorrere prevede che all’albo si possano iscrivere solo le associazioni riconosciute in attesa di modificare lo statuto. Mentre per quanto riguarda la Consulta non dovrebbero esserci limitazioni.
Un regolamento che prevede questa sera alle 18, presso la sala Senatoria di palazzo Cavaretta, la trattazione di numerosi emendamenti che sono stati studiati in collaborazione con le numerose associazioni che nel territorio si spendono giornalmente. Successivamente, è altamente probabile che il Comune individui uno spazio da adibire a “Casa delle associazioni”.