Sono finiti in carcere, ad opera dei Carabinieri delle Stazioni di Fulgatore e San Vito Lo Capo, a conclusione di una articolata attività investigativa, il 23enne trapanese Francesco Paolo D’Amico, già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno, e il coetaneo Andrea Caltagirone, trapanese, gravato da precedenti di polizia.
I due, negli ultimi mesi, avevano messo a segno diversi furti in abitazione tra Fulgatore e San Vito Lo Capo appropriandosi, nel corso delle loro ruberie, di orologi, gioielli in oro e pietre preziose e discrete somme di denaro in contanti.
Oltre a questo, i due giovani, che utilizzavano per i loro spostamenti uno scooter di proprietà di D’Amico, mentre si trovavano a San Vito Lo Capo erano stati costretti ad abbandonare il mezzo per darsi alla fuga nelle campagne alla vista di una pattuglia dei Carabinieri che sopraggiungeva.
Subito dopo, pensando solo ad allontanarsi il più velocemente possibile, i due avevano rubato un’auto che poi avevano abbandonato in strada una volta giunti a destinazione. A quel punto D’Amico, temendo che tramite il ciclomotore risultasse evidente che aveva non solo violato la misura cui era sottoposto, uscendo fuori dal territorio di Trapani, ma che si era messo alla guida con patente sospesa in virtù della misura a cui era sottoposto, aveva denunciato falsamente il furto del mezzo, compiendo, di fatto, un ulteriore reato.
Grazie alla presenza di telecamere di video sorveglianza, presenti nei luoghi interessati dai furti, i Carabinieri, però, sono stati in grado di estrapolare elementi su cui avviare le indagini e ricostruire i movimenti dei due soggetti, assicurandoli, così, alla giustizia.
Dopo le formalità di rito, D’Amico è stato condotto alla Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani, mentre Caltagirone è stato posto agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nella sua abitazione.