Riparte domani la raccolta dell’organico a Valderice

Ripartirà domani, 29 maggio, la raccolta differenziata dell’umido a Valderice. Il servizio di ritiro era stato sospeso in tutto il territorio comunale, dallo scorso 24 maggio, per l’impossibilità di conferire l’organico presso altre piattaforme presenti in Sicilia dopo il sequestro dell’impianto Sicilfert di Marsala dove veniva portato per essere trattato.

Per un breve periodo la frazione umida era stata conferita presso l’impianto della ditta Giglione a Carini, in provincia di Palermo, ma poi anche questa possibilità si è chiusa e il conferimento è stato affidato alla ditta A3D srl. Anche questa ditta, però, si è detta impossibilitata a smaltire totalmente l’umido prodotto nel territorio comunale di Valderice e una parte di questo è stata abbancata su autocompattatori e cassoni scarrabili a tenuta all’interno del Centro comunale di raccolta di contrada Seggio, nell’attesa di trasferirli presso il primo impianto di trattamento disponibile. Trasferimento che era stato affidato alla ditta Logistica srl di Caserta, con ordinanza del 23 maggio, per un importo di 280 euro a tonnellata più IVA.

Non trovandosi, però, disponibilità presso gli impianti siciliani, l’amministrazione comunale ha individuato la ditta Irecon di Canicattì, in provincia di Agrigento, che curerà lo smaltimento dell’organico presso piattaforme fuori dalla Sicilia con cui è convenzionata per un costo di 270 euro a tonnellata più IVA.

“Si tratta di evitare un’emergenza di carattere igienico-sanitario, anche in vista della stagione estiva – spiega l’assessore all’Ecologia e Ambiente Giuseppe Martinico – e, come amministrazione comunale ci siamo attivati per trovare in tempi brevi una soluzione e risolvere il disagio creato ai cittadini. I rifiuti organici prodotti nel nostro territorio saranno portati presso questa piattaforma di trasferenza a Canicattì e, da lì, saranno trasferiti in impianti di trattamento fuori dalla Sicilia. Questo, purtroppo, determinerà un aggravio dei costi di gestione che, inevitabilmente, ricadrà sulle bollette della Tari. Da tempo noi e gli altri Comuni interessati dalla stessa problematica, abbiamo chiesto agli uffici della Regione Siciliana di indicarci possibili soluzioni ma, al momento, siamo stati lasciati soli a districarci in queste difficoltà”.