Torna la musica al centro storico. All’interno delle modifiche del regolamento di arredo urbano, i consiglieri Passalacqua, Bianco, Vassallo, Spada, La Porta, Cavallino e Lipari hanno presentato un emendamento che è stato approvato dall’aula che modifica sensibilmente l’articolo inerente l’inquinamento acustico.
Se prima erano vietate le attività rumorose sul suolo pubblico ed in particolare “sul suolo pubblico concesso ed in generale all’esterno delle attività economiche, è vietata la collocazione di qualsiasi strumento di diffusione e di amplificazione sonora”, ora viene inserita una frase che modifica sensibilmente la situazione.
È stato infatti aggiunta la dicitura “che superi i livelli di immissione acustica disposti dalla legge 447 dal 1995 s.m.i.”: in pratica se prima il divieto era assoluto, ora è posto con una condizione.
La discussione in aula sull’emendamento si è acceso dopo che la dirigente Canale aveva espresso il proprio parere negativo. Nonostante ciò, il consiglio comunale compatto, con maggioranza e opposizione sulla stessa lunghezza d’onda, ha votato favorevolmente.
La legge richiamata dal Consiglio indica che i limiti sonori possano essere può o meno comparabili ad una musica da sottofondo, non ad alto volume. Un primo passo, però, rispetto al divieto totale e assoluto che era stato emanato dal commissario Francesco Messineo nel dicembre del 2017. Una normativa che era stata duramente attaccata dai commercianti del centro storico e accolta positivamente dai residenti.
Soddisfatta Giulia Passalacqua, presidente della V Commissione, che afferma: “Come commissione pensavamo che vietare è assolutamente sbagliato. Volevamo regolamentare e questo va nell’ottica dei lavori che stiamo svolgendo con la prima commissione che sta studiando il regolamento dell’intrattenimento. È un passo avanti”.
Anche Anna Lisa Bianco è concorde: “Finalmente il nostro impegno all’interno della commissione ha avuto concretezza”.
È stato modificato anche il periodo di revoca della concessione del suolo pubblico che passa da un anno a novanta giorni. Inoltre è stato aumentato il termine di preavviso relativo allo sgombero di attrezzatura o eventuale struttura precaria su suolo pubblico in occasione di processioni o affini da 24 a 48 ore. I commercianti quindi avranno un giorno in più per smontare.