Il diniego da parte del Comune di Trapani verso la famiglia composta da due papà nel trascrivere l’atto di nascita di due bambini nati negli USA ha generato molti commenti.
Queste le dichiarazioni delle due consigliere del Movimento 5 Stelle Francesca Trapani e Chiara Cavallino.
“Le politiche a sostegno della famiglia, decantate durante la campagna elettorale dal sindaco Tranchida, si sono di fatto tramutate nel rigetto di un’istanza di registrazione, presso il registro anagrafe, di un bambino figlio di una coppia omogenitoriale. Si badi bene, com’è suo uso, Tranchida non si espone mai in prima persona quando si tratta di adottare provvedimenti scomodi. Furbescamente, in questi casi “passa la palla” al funzionario competente”.
L’attacco delle due consigliere diventa incalzante.
“Il Sindaco Tranchida, invece di delegare sempre ad altri certe scelte senza prender di fatto posizione, abbia il coraggio di imporre all’attenzione generale un tema che necessita di essere affrontato al più presto, seguendo l’esempio di tanti altri comuni, come quello di Torino, prima città in Italia, grazie alla Sindaca Appendino del Movimento Cinque Stelle, ad aver trascritto nella propria anagrafe gli atti di nascita di tre bambini nati all’estero. Su questi temi è necessario andare al di là delle battaglie identitarie, perché tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, ossia i bambini”.
Poi l’affondo finale annunciando un possibile voto positivo alla mozione presentata da Dario Safina.
“Noi come Portavoci del Movimento Cinque Stelle – affermano Francesca Trapani e Chiara Cavallino – agiremo sempre in difesa della famiglia, di qualunque natura essa sia, e di ogni forma di genitorialità che rispetti i principi dell’amore e dell’impegno quotidiano. Speriamo altresì – aggiungono Francesca e Chiara – nell’avvio di un percorso che adegui l’attuale sistema normativo all’esigenza di tutela dei diritti civili. Per questo, leggeremo con attenzione la mozione che i colleghi consiglieri di maggioranza vorranno presentare in consiglio comunale, alla luce del fatto che c’è un ampio consenso in favore della trascrizione, una posizione fondata sulla centralità del minore e sul principio di non discriminazione”.