TRAPANI. Tranchida si prepara ad una nuova campagna elettorale? Questo è quello pare emergere dopo la conferenza stampa di fine anno del comune dove il primo cittadino non ha escluso una sua discesa in campo quale candidato alla presidenza del Libero Consorzio di Trapani.
“Io penso – afferma Tranchida – che ci sia la necessità di un ente che funzioni e che metta assieme dal punto di vista istituzionale un po’ tutti”.
Ma il bandolo della matassa è “Può essere utile il mio impegno? Discutiamone”. L’affermazione di Tranchida è netta. Non esclude nulla ma, come spesso accade, il primo cittadino di Trapani effettua delle riflessioni generali. “Non è indispensabile la mia discesa in campo: sono convinto che tutti sono utili ma nessuno è indispensabile ed io stesso non mi ritengo indispensabile. Ovviamente tutto questo è rispetto unicamente allo scenario attuale”.
Il primo cittadino di Trapani, però, mette anche dei paletti per la sua possibile candidatura.
“Siamo tutte persone modeste che possono metterci impegno e la faccia. Si può fare un lavoro insieme? Si. Se la logica sarà incentrata al territorio e senza divisioni, lavorerò per creare uno schieramento per il territorio. In questa direzione ci potrei anche stare”.
Successivamente Tranchida racconta quello che secondo lui è Libero Consorzio. “Facendo un esempio pratico – spiega il sindaco di Trapani – , se serve un cartellone di eventi nell’ambito della logica di promozione strategica e di marketing territoriale, un ente del genere deve evitare le sovrapposizioni e dovrebbe sostanzialmente tirare fuori le soluzioni. Se bisogna fare una pianificazione sulla strategia viaria del territorio, è opportuno che lo predisponesse l’ente preposto”.
Il problema, secondo Tranchida, coinvolge direttamente anche la città: “Trapani è ferma, ma se mi arriva poca velocità dal comprensorio e dal resto della provincia, possiamo inventarci poco. L’aeroporto serve a tutti e in questa direzione serve un ente che funzioni e serve anche un indirizzo politico. Trapani deve fare la sua parte, non perché città capoluogo di provincia, ma perché ha il dovere di farlo e perché insistono una serie di infrastrutturazioni strategiche nel proprio territorio”.
C’è stata molta confusione sulle elezioni dei Liberi Consorzi dopo il “no” all’elezione diretta di presidente, giunta e consiglio delle Province da parte della Corte costituzionale che ha infatti bocciato la norma votata dall’Assemblea regionale nell’agosto 2017, accogliendo il ricorso dello Stato. A ottobre l’Ars ci aveva messo una pezza: il disegno di legge che è stato discusso a Sala d’Ercole prevede l’elezione di secondo livello, da parte dei sindaci e dei consiglieri comunali, degli organi dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Il sistema di voto sarà basato su una ponderazione dei voti sulla base della popolazione rappresentata dagli elettori. Il presidente della Regione potrà convocare le elezioni di secondo grado fra il 15 aprile e il 30 giugno e non nel mese di febbraio come inizialmente previsto. Nel 2013 il governo Crocetta aveva approvato il disegno di legge che aboliva le nove Province regionali, sostituendole con liberi consorzi tra comuni, come prevede lo statuto speciale.