Mercato, obiettivi e… Faggiano: Rubino ci racconta il Trapani a 360 gradi

TRAPANI. Una discussione intima, pacata sui granata. Questo è quello che ha effettuato Raffaele Rubino, direttore sportivo del Trapani, ai microfoni di Nicola Conforti e Nicola Rinaudo all’interno di Cuore Granata Café, la rubrica sportiva radiofonica più ascoltata della provincia. E il direttore sportivo non si tira indietro alle domande dei giornalisti, una analisi lucida sulla situazione societaria e sull’imminente mercato di gennaio, senza dimenticare la gara di domani contro la Juve Stabia o la partita contro la Viterbese. Insomma, un Rubino a tutto tondo che si destreggia particolarmente bene anche dietro ad un microfono.

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i temi trattati nella puntata di oggi:

JUVE STABIA –  Una partita delicata ma bella da giocare, lo dicono i numeri: due tra le squadre meno battute in tutto il panorama calcistico con un ottimo gioco offensivo. Abbiamo un piccolo vantaggio: giocheremo in casa. Fino ad oggi abbiamo ottenuto grandi risultati sul nostro terreno di gioco ma non ci dobbiamo cullare. Le insidie si nascondono sempre dietro l’angolo. Sorrido quando altre squadre ben organizzate per un campionato di vertice, come la Juve Stabia, guardano a noi con timore come delle pretendenti per i loro obiettivi. La Juve Stabia è una squadra allestita per essere al livello di Catania, Casertana, Catanzaro ed altre. Noi continueremo a fare il nostro calcio, che è quello che ci ha divertito. La Juve Stabia verrà qui a fare la sua partita: non ha mai perso nelle ultime dieci gare. Mi auguro che i tifosi siano sempre più numerosi allo stadio per continuare ad inseguire il loro sogno che potrebbe diventare il nostro.

VITERBESE – Probabilmente l’abbiamo incontrata nel momento in cui entrava a regime: se torniamo indietro nel tempo, la Viterbese è una squadra che è stata allestita per lottare nella parte alta della classifica. Poi ha subito il caos delle partite non giocate e l’abbiamo incontrata in un momento di crescita. Credo che il Trapani ne abbia sbagliato poche di partite e soffermarsi su un tempo di una singola gara potrebbe essere esagerato. L’approccio alla gara non è stato dei migliori ma questa cosa è stata percepita sulla pelle dai giocatori che sono i primi ad essere arrabbiati e delusi. Hanno avuto la capacità di cambiare il trend nel secondo tempo e forse è nato un pizzico di rammarico perché probabilmente qualcosa in più si poteva fare. Nonostante ciò, è un pareggio che ci teniamo stretto.

DISCONTINUITÀ – Devo capire anche io da dove nasce la discontinuità di risultati tra le gare interne e quelle esterne. Non è semplice. Siamo una squadra molto giovane e questa squadra a volte perde un pizzico di esperienza nella gestione di qualche episodio però sa essere così intraprendente e sbarazzina da poter ribaltare un risultato che qualcuno dava per perso. Può anche essere un punto di forza. Il giusto mix che abbiamo sta funzionando in casa al 100%, battendo anche il record, fuori casa dobbiamo azzardare qualcosina anche se in un campionato difficile come questa serie C, un pareggio fuori casa non è da scartare mai.

CESSIONE SOCIETARIA – Non è un segreto che la società sia in vendita. Questa estate il Trapani ha cercato un passaggio di proprietà approcciando dei rapporti che non si sono concretizzati. Oggi c’è l’interesse di alcuni imprenditori che conoscete più voi che io. Non sono operazioni semplici che si risolvono in pochi giorni: ci sarà da lavorare sotto molti aspetti ma sono iter che personalmente non mi riguardano. Non seguo la situazione perché ha il proprio corso: c’è questa possibile cordata che si sta avvicinando. La capacità sta nel dividere il settore sportivo da quello aziendale, noi siamo proiettati al 100% sulle dinamiche del campo. Un domani dovrò confrontarmi con delle persone e dovrò sapere di cosa parlare, però, in questo momento, sono troppo concentrato su quello che è il campo. Poi, se e quando sarò interpellato, dirò la mia ma oggi non c’è nulla di tutto questo.

MERCATO DI GENNAIO – Non è facile dire se interverremo meno. Fino al 30 di dicembre si gioca e ancora mancano 5 partite: cosa può succedere da qui alla fine del mese non possiamo saperlo. Oggi non ci sono opportunità da cogliere grazie a dinamiche di mercato, magari tra 20 giorni si. È presto dirlo ora. Poi per fare mercato c’è bisogno di risorse. Non dobbiamo mentire: non ho la possibilità di prendere tre giocatori con immediatezza. Ho sfruttato al massimo le risorse disponibili ed in maniera attenta bisogna capire che strategia usare. Ad oggi, inserire un tassello all’interno di un meccanismo oliato non è facile. Bisogno stare attenti a trovare le persone giuste al momento giusto.

SOGNI – Le pressioni nascono in chi gioca a carte scoperte o chi si espone. Noi sappiamo cosa potevamo fare: è la nostra ambizione. È il nostro segreto, un segreto di spogliatoio. Il nostro sogno lo dobbiamo vivere dimostrandolo sul campo. È inutile stare a dire vorremmo. Se io esaminassi i punti del Trapani Calcio in tutti i gironi della Serie C, probabilmente saremmo primi in tutti e 3 i gironi se non ci fosse la Juve Stabia. Loro stanno facendo molto di più e noi molto di più di così non possiamo fare. Stiamo raggiungendo il massimo ed inserire nuovi giocatori è una cosa che va attenzionata molto. Potrebbe arrivare un giocatore che non è pronto o un azzardo: bisogna stare molto attenti al mercato di riparazione. Se è il caso ripareremo. Prima di scegliere i giocatori, io ho scelto gli uomini: nella difficoltà lo spogliatoio fa la differenza. Oggi non cambierei nessuno di quelli che ho. Se potessi ne aggiungerei ma poi sarebbe un numero troppo alto. Siamo già in 25 ed in campo sempre in 11 ci vanno.

RAPPORTI CON IL PARMA E FAGGIANO –Tra noi c’è un rapporto di lavoro, di scambi di considerazioni sulle dinamiche di mercato, ma non c’è bisogno di creare una partnership. C’è il rapporto che ci lega e magari in futuro si potrebbe avere un supporto tecnico nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Ad inizio anno ne abbiamo parlato ed abbiamo avuto la disponibilità del direttore Faggiano.

ESPERIENZA A TRAPANI – Questa è sempre stata una piazza ben vista, con una buona prospettiva sul campionato di Serie C culminata con quella esperienza importante in Serie B che ha dato lustro alla città ed alla categoria. Oggi è un bel banco di prova per me che sono agli inizi ma la cosa non mi crea troppi problemi: ne ho vissute molte sulla mia pelle. Mi piace trasmettere il mio vissuto, la mia esperienza e la mia conoscenza ai giocatori e fare in modo che il mister possa fare bene il suo mestiere. Sono molto contento del lavoro che è stato fatto, pubblicamente dico sempre che non lo sono al 100% perché è il mio modo di essere ambizioso. Fino ad oggi si è fatto un buon lavoro. Si dimentica troppo in fretta in che situazione iniziale eravamo. Non dobbiamo perdere l’identità e rimanere nell’idea che avevamo all’avvio. Diversamente falliremmo ed il nostro obiettivo si perderebbe.

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