Sono arrivate le analisi dell’ARPA che “liberano” la spiaggia di Punta San Giuliano (anche detta Punta Tipa per la tonnara).
I dati sono positivi quindi il Comune di Trapani potrà rimuovere il divieto di balneazione che era stato comandato per una concentrazione di «Ostreopsis Ovata», comunemente conosciuta come alga tossica, in un quantitativo superiore al valore consentito dalla legge.
Ne parliamo con l’assessore all’ecologia Ninni Romano:
Negli anni la zona della Tonnara Tipa è stata bonificata diventando meta ambita per l’acqua spesso cristallina. La tonnara, così come l’intera zona, prende il nome dall’antica chiesetta di San Giuliano così detta “alla punta” dedicata al martire cartaginese, che fu patrono di Trapani e della città del Monte. A fianco della chiesetta era presente anche una torre d’avvistamento. Come scrive lo storico Salvatore Corso, il culto di San Giuliano martire, fu portato a Trapani dai marinai che lo invocarono patrono fino al XVIII secolo ed a lui costruirono la prima chiesa nell’insediamento arcaico, dentro le mura, nel quartiere Casalicchio, un’altra nella vicina tonnara ed una nelle saline.
La tonnara di San Giuliano, già documentata a partire dal 1400, ma probabilmente ancora più antica, nel corso dei secoli è stata di proprietà di numerose famiglie, tra cui i Fardella, i Borghese di Roma, i Serraino. Fu infine data in appalto ad un commerciante, Vito Tipa, da cui prende il nome la punta della costa su cui la tonnara è stata edificata, Punta Tipa.
Foto: gentile concessione di Vito Campo.