La Sicilia chiude il terzo trimestre di quest’anno con un +26,2% di export rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, cioè 7 miliardi 295 milioni 745mila 333 euro in più, piazzandosi all’undicesimo posto tra le regioni italiane per dati positivi sulle esportazioni.
Prosegue così la serie positiva dopo che il secondo trimestre di quest’anno si era chiuso con un +16,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Segnali più che positivi se si guarda indietro ai dati del I trimestre (gennaio, febbraio e marzo 2021), periodo in cui si era registrato un calo della vendita di merci e prodotti siciliani all’estero del -10,21% (nel 2020 si era già avuta una flessione del -24,25% e nel 2019 la riduzione era stata già allarmante con -14%).
L’analisi di Unioncamere Sicilia fa emergere una confortante ripresa, considerata anche l’emergenza sanitaria legata alla pandemia scoppiata i primi di marzo del 2020 e non ancora terminata.
Tutti i prodotti merceologici vanno in segno positivo. Di seguito le percentuali relative ai dati riferiti ai settori merceologici: coke e prodotti petroliferi raffinati 3 miliardi 931milioni 352mila euro (53,89% dell’export Sicilia), ed ancora sostanze e prodotti chimici 648milioni 848 mila euro (8,89), alimentari, bevande e tabacco 598milioni 630mila euro (8,21%), prodotti agricoli, animali e della caccia 448milioni 298mila euro (6,14%), computer e apparecchi elettronici e ottici 473milioni 338mila euro (6,49), ma anche metalli base, prodotti in metallo 222milioni 831mila euro (3,05%), articoli in gomma e materie plastiche 218.765mila euro (3%). Ed ancora, apparecchi elettrici 187milioni 754mila (2,57%), e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 177.829 (2,44%).
“I numeri ci dicono che la Sicilia con il +26,2% supera anche la media italiana che si attesta sul +20,1% e questa è una ulteriore conferma di quanto le nostre esportazioni siano sempre fondamentali per l’economia dell’Isola siciliana – spiega Pino Pace, presidente di Uniocamere Sicilia -. Oltre un miliardo e mezzo in più rispetto allo stesso periodo 2020, numeri importanti dopo quasi due anni di pandemia da Covid che ha cambiato le nostre vite e il mondo. Tutto è stato condizionato dall’emergenza sanitaria. I prodotti delle imprese siciliane hanno un’attrattiva unica a livello mondiale, pertanto, questo importante balzo in avanti ci lascia tanta fiducia per il prossimo futuro”.
Guardando alle esportazioni per ciascuna provincia tutti i dati sono positivi ad eccezione di Caltanissetta -32,28% e Messina -4%; Siracusa +43,66%, Enna +30%, Ragusa +29,27%, Catania 14,67%, Trapani +17,81%, Palermo +11,35, Agrigento +1,61%.
La Francia è il primo Paese dove vengono esportati i prodotti siciliani seguita da Spagna, Paesi Bassi, Gibilterra, Germania, Turchia, Belgio, Egitto, Regno Unito e Croazia.
“Sul fronte dei Paesi in cui di più la Sicilia ha esportato le proprie merci notiamo dall’analisi – dice Santa Vaccaro, segretari generale di Unioncamere Sicilia – che Gibilterra, Turchia, Belgio, Egitto, Malta, Regno Unito, Marocco, Slovenia e Libia fanno registrare i numeri più alti a confronto con il III trimestre dell’anno scorso. In calo Tunisia, Algeria e Albania. Tra i Paesi in cui la Sicilia esporta di più storicamente ci sono anche gli Stati Uniti d’America”.