Sull’assistenza ai disabili nelle scuole aveva ragione Tranchida. La Regione Siciliana ha messo nero su bianco che l’assistenza igienico-personale agli studenti disabili non è di competenza dei Comuni ma dell’Istituzione scolastica. In pratica lo Stato deve fornire il servizio. Dopo un muro contro muro che dura ormai dallo scorso marzo, l’Assessorato Regionale alla Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, chiamato in causa dallo stesso Giacomo Tranchida dopo una audizione all’ARS degli scorsi giorni, ha fornito il parere richiesto dal Comune che da tempo afferma che tale servizio è di competenza dell’Istituzione scolastica.
Queste le precise parole del Dirigente del Servizio 4 Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali, rese nella recentissima nota protocollo 44410 (tra l’altro trasmessa dal Capo Gabinetto dell’Assessore) in riscontro a precisa richiesta del Comune di Trapani di poter usufruire dei fondi del Distretto socio sanitario D50 per erogare il servizio in parola: “In merito ai servizi rivolti agli alunni con disabilità frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, nel Piano di Zona non è stato possibile inserire il servizio igienico-personale in quanto di competenza dell’istituzione scolastica (personale ATA), così come peraltro enunciato dal parere del Ministero dell’Istruzione prot. 1340 del 6/4/2020 fatto proprio dal CGA con parere n. 115 dell’8/5/2020 e da questo Assessorato”.
Lo stesso assessore Antonio Scavone durante l’audizione, infatti, aveva suggerito a Tranchida di usare i fondi del Distretto socio sanitario D50. I funzionari, quindi, hanno smentito l’assessore regionale sottolineando quello che da mesi afferma Tranchida: il Comune non può attivare il servizio perché di competenza delle scuole.
Il primo cittadino, in una nota stampa, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa replicando alle accuse di Eleonora Lo Curto, capogruppo all’ARS dell’UDC e che ha duramente criticato Tranchida nei giorni scorsi e che aveva chiesto anche il commissariamento ad acta.
La deputata marsalese, però, non ci sta e afferma: “Con un’istanza dalla quale emerge una lucida retorica ed un inqualificabile ed incomprensibile cinismo, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida provoca una risposta dagli uffici dell’assessorato regionale alla Famiglia che sembrerebbe dare ragione alla sua tesi rispetto alla competenza ad istituire il servizio di assistenza igienico-personale agli alunni disabili. Se la domanda riguarda l’assistenza di base a tutti i disabili, non v’è dubbio che la competenza è della scuola. Se l’assistenza da fornire è quella relativa ai casi gravi, altrettanto indubbio è che tale servizio lo debba erogare il Comune. È su questa differenza che si gioca tutta la partita. Sono certa che l’assessore regionale Antonio Scavone avvierà una indagine interna ai propri uffici perché non era quella la risposta che Tranchida meritava, nonostante il quesito sia stato posto con la finalità di smentire la posizione espressa dall’assessore Scavone in seno alla I commissione Ars, durante la quale Tranchida si è esibito in un indecoroso show rispetto a cui gli stessi esponenti del suo partito (Pd) hanno manifestato distanza e imbarazzo. È oltremodo chiaro che i Comuni si debbano far carico di questo specialistico servizio per la popolazione scolastica con disabilità grave e gravissima, come emerge dal quadro normativo vigente e dalle stesse condotte poste in essere da tutti gli altri comuni della provincia”.