Ballétto s. m. [dim. di ballo]. – 1. Ballo breve, o fatto per passatempo, per gioco. 2. Azione scenica espressa per mezzo della danza e della mimica, e anticam. anche della declamazione o del canto, accompagnata da musica, secondo uno schema preordinato di movimenti e di figurazioni. 3. Nella musica strumentale, fin dal sec. 16°, composizione a ritmo di danza, talvolta riunita in coppie o in serie; si hanno esempî anche di balletti vocali-strumentali e polifonici. Nel sec. 17°, era una danza sul tipo dell’allemanda, che s’accoppiava con una gagliarda o una corrente, dopo la quale veniva ripetuta; oggi, composizione sinfonica a soggetto espressamente scritta per la danza. 4. Corpo di ballo di un teatro, per l’esecuzione di balletti scenici.
Insomma, sembra che tra Tranchida e Lo Curto sia partito un vero e proprio balletto: ovviamente da svolgersi in teatro, nel Teatro di tradizione di Trapani, il Luglio Musicale. Dopo l’affondo degli orchestrali, la presa di posizione del capogruppo all’ARS dell’UDC, è la volta del primo cittadino rispondere.
In scena, prima della prossima estate, che auspichiamo di rilancio anche nel campo artistico-culturale post pandemia da CV 19, l’opera di verità e trasparenza sulla gestione del Luglio Musicale e sul suo futuro.
Tanto sulla questione dei debiti rinvenuti e/o ereditati dalle passate gestioni quanto sulla “putia” che ha alimentato l’impresa familiare di taluni – anche artisti – a discapito in alcuni casi dei meriti e qualità di tante altre giovani promesse, per cominciare dal territorio trapanese.
L’ELM cambierà verso, non solo perchè bisognosa di un rilancio sia artistico che di reputazione più generale, in quanto Ente finora basato quasi esclusivamente sull’autoreferenzialità, ma anche dal punto di vista gestionale.
Troppo spesso il nostro teatro, pur raggiungendo anche risultati importanti, è stato sfruttato con pericolose e poco trasparenti prassi, talune anche in conflitto d’interessi che, più del codice civile financo invocato merita probabilmente sì pubblica udienza, ma forse anche di altra natura.
Di questo sistema, di fatto oggi messo in discussione, grazie ad una certosina rivisitazione della situazione contabile – finanziaria con la nuova governance, si chiederà di conoscere nomi di attori e registi? Direttori d’orchestra e musicisti? Comparse e teatranti?
Un po’ di pazienza, tutto andrà in “scena”.
E per rispondere alle ultime polemiche della deputata marsalese Lo Curto, di certo è evidente che d’ufficio s’iscriva debuttando quale Madrina politica dell’ELM.
Rispetto a tanto, stia pur serena e se proprio impegnata a razzolare in vista delle prossime elezioni regionali, guardi altrove: la nuova governance del Luglio, oltre a fare operazione di pulizia e trasparenza, non ricercherà ne Madrine ne Padrini politici, atteso che la Cultura trapanese che s’invoca a tradizione merita ben altro rispetto, anche istituzionale, avverso tale condizionato vissuto
Sono certo che chi oggi cerca, fra mille difficoltà ereditate e attacchi politici mirati, di mettere ordine nei conti e iniettare urgenti dosi di qualità artistica, saprà sgomberare il campo dalla cultura del fango lanciata da questa regia politica, apparentemente a guida Lo Curto, che ha dei tempi e dei modi fin troppo coordinati per essere del tutto casuale.
Rassicuriamo il mondo della cultura trapanese, per cominciare dagli Enti riconosciuti, che a pieno titolo faranno parte e da protagonisti nelle scelte future dell’ELM come il variegato mondo degli artisti trapanesi che delle proprie qualità e professionalità, frutto di sacrifici ed impegni, potranno finalmente goderne. Rassicuriamo al pari i numerosi fornitori e creditori, il personale e le maestranze dell’ELM, questa AC garantirà ogni massimo sforzo onde onorare debiti e garantire per il futuro.
Questa ultima risposta di Tranchida ha generato una nuova presa di posizione di Eleonora Lo Curto.
Nella replica del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida in ordine alla querelle sull’Ente Luglio Musicale emerge lo squallore di un linguaggio inaccettabile di matrice sessista, proprio di chi, privo di argomentazioni, si esprime con espressioni aggressive e scomposte contro le donne. Se fosse l’uomo della strada o quello appena uscito da una taverna ad usare il verbo “razzolare”, riferendosi ai miei comportamenti, forse si potrebbe anche perdonare, ma se lo usa un sindaco nei confronti di una donna e di una donna delle istituzioni, non è solo politicamente grave ma culturalmente censurabile anche sotto il profilo etico. Questo linguaggio usato in modo “apparentemente indifferente”, che paragona le donne agli animali da cortile, perché a razzolare sono le galline, tradisce la precisa volontà di offendere in modo chiaro e inequivocabile me e tutte le donne, e la dice lunga sulla reale considerazione che egli ha del genere femminile. La volgarità del suo pensiero maschilista si manifesta al di là di ogni ipocrisia progressista. E conferma anche quel linguaggio omertoso, nel momento in cui ancora una volta non ha il coraggio di indicare con nome e cognome il presunto regista delle mie azioni. Tranchida si vergogni e chieda scusa a tutte le cittadine ed a tutti i cittadini trapanesi, che hanno diritto di riconoscersi nel proprio sindaco e che ancora una volta oggi mortifica e offende. Nel suo tentativo di aggredire e minare la mia credibilità politica, ha finito per far emergere tutta la sua debolezza rivelandosi per ciò che è nella sua intima realtà e personalità. Voglio sperare che nella sinistra trapanese, da Valentina Colli a Valentina Villabuona ed a tutte le donne delle istituzioni dentro e fuori il Pd, si abbia il coraggio e l’onestà intellettuale di prendere le distanze da questo sindaco misogino e cattivo. Restando in tema di Ente Luglio e musica lirica, mi piace concludere con le parole tratte da La Traviata di Verdi: “Di sprezzo degno se stesso chi pur nell’ira donna offende”.
Insomma, il clima tra i due è rovente. Non sarebbe meglio un tango a due anziché questo balletto?