Màkari, Claudio Gioé: “Siamo entusiasti del successo della serie” [INTERVISTA]

"I tramonti tra Baia Santa Margherita e Monte Cofano fanno parte del mio bagaglio emotivo". Ascolta la nostra intervista audio esclusiva all'attore palermitano

Andranno in onda il 22 e il 29 marzo, sempre su Rai Uno, le ultime due puntate della fiction “Makàri” che completano la prima stagione della nuova serie ambientata nel territorio di Trapani, tratta dai libri dello scrittore siciliano Gaetano Savatteri.

Nei panni del protagonista, il giornalista e scrittore Saverio Lamanna – che, tornato nella sua Sicilia si destreggia tra i casi da risolvere, l’amicizia con Peppe Piccionello e l’amore con Suleima – c’è il 46enne attore palermitano Claudio Gioè.
Ascolta l’intervista che ha concesso alla nostra redazione

Le prime due puntate sono andate abbastanza bene, tu che ne pensi?
Siamo felicissimi, la risposta del pubblico è stata straordinaria, speriamo di non deluderli nelle prossime due serate, lunedì 22 e lunedì 29 marzo, dove si concluderà questo ciclo con protagonista Saverio Lamanna e il suo braccio destro Peppe Piccionello.

Il ruolo di giornalista e scrittore che ritorna in maniera quasi forzata in Sicilia, senza lavoro, è un luogo comune?
Più che un luogo comune è una triste realtà, c’è chi è partito dalla Sicilia in cerca di fortuna e poi ritorna cedendo al richiamo del cuore; in questo caso noi raccontiamo la storia di un “naufragio”, di un giornalista che aveva una brillante carriera a Roma e che viene messo alla porta da un momento all’altro e che, forzatamente, torna in Sicilia a reinventarsi. Sarà l’occasione per gettare uno sguardo più intimo su se stesso, sulle proprie radici e sull’essere un siciliano che fa i conti con la realtà della sua Sicilia.

Insieme a Domenico Centamore ed Ester Pantano si forma un trio tutto siciliano, che rapporto professionale hai avuto con loro?
Domenico mi faceva ricordare che forse è la prima volta che una storia ambientata in Sicilia abbia tra i componenti del cast principale solamente attori siciliani. Da siciliano sono felicissimo, sono abituato a sentire la mia lingua per cui credo che sia meglio, per quanto gli attori possano essere bravi, lasciar raccontare storie siciliane ai siciliani.

Parliamo del maestro catanese Tuccio Musumeci, cosa riesce a darti, un attore e interprete come lui? 
Quando abbiamo scoperto che aveva accettato di recitare con noi eravamo intimiditi, perché parliamo di un’istituzione del teatro italiano, che abbiamo visto in grandissimi successi. Lui ci ha travolto con un’energia, simpatia e schiettezza, ogni scena girata con Tuccio era una gioia per tutti, ci ha conquistati in trenta secondi.

Il nome della serie, Màkari, è quello di una frazione di San Vito Lo Capo, qual è il tuo rapporto con questo territorio le cui immagini arrivano nelle case di tutti gli Italiani?
È una grande soddisfazione vedere lo sguardo stupito di chi non aveva mai visto questi luoghi stupendi, io sono abituato fin da ragazzo a questi posti così selvaggi e aspri, fanno parte del mio bagaglio emotivo. Tornare a recitare con questi sfondi meravigliosi mi ha quasi intimorito, mi sentivo quasi di troppo, perché questi paesaggi sono pieni di senso e struggente malinconia, i tramonti per me sono i più spettacolari del mondo.

Fra le tante tue interpretazioni, questa di Saverio Lamanna dove la inserisci nel tuo bagaglio di attore?
Faccio come i cantanti, dico che l’ultima canzone è sempre la più bella, no? (ride di gusto, ndr.). In realtà mi è capitato di pensarci, Saverio è un personaggio molto ricco, denso di stratificazioni culturali che, per origini, mi appartiene. Rappresentare un palermitano, che è stato fuori e poi ritorna – come ho fatto io stesso – mi ha toccato, sono molto affezionato a questo personaggio.

Speranze per la seconda stagione, ci possiamo sbilanciare o rimane ancora un sogno?
Rimangono speranze, ufficialmente non ho sentito alcuna notizia; per ora godiamoci la prima stagione e speriamo possa avere un seguito. I romanzi di Savatteri ci sono, speriamo ci sia possibilità di farlo.

Le ultime due puntate “È solo un gioco” e “La fabbrica delle stelle” andranno in onda i prossimi due lunedì, per quanto riguarda il tuo lavoro in questo momento, cosa stai facendo?
Sono a casa, come tanti Italiani, in attesa che si possa tornare a lavorare in sicurezza, il mondo dello spettacolo è appeso ancor di più a questa incertezza totale. Finché non ci sarà sicurezza nel Paese temo che dovremo solamente aspettare.